Marcheting

Questo post, per quanto incredibile possa sembrare, racconta una storia vera. La mia, che l’altro giorno ho aperto la mia mail e vi ho trovato la lettera di una gentile signorina, cui, per rispetto della privacy, darò il nome fantasioso di Cleonilda.

La gentile signorina Cleonilda, dunque, mi ha scritto, presentandosi come grande esperta del web, anche se non ha scritto proprio così, ha usato una serie di “specialist” e non so che in una cosa che pareva inglese, ma assemblato malamente da un traduttore automatico di Google impallato, e ha poi continuato dicendo che, dato che sono blogger, aveva un lavoro per me, proprio per me. E me lo offriva in quanto lei, la gentile signorina Cleonilda, era la responsabile comunicazione di una azienda italiana che è leader nel settore marcheting.
Giuro, ha scritto proprio così: marcheting.

Non era uno scherzo: sono andata a controllare ed effettivamente l’agenzia di cui la gentile signorina Cleonilda fa parte esiste davvero. Non è leader del settore marketing, ovviamente, o meglio, forse lo è davvero nel settore “marcheting” con la ch, se non altro perché di detto settore deve essere l’unica rappresentante mondiale.
Dubito anche molto che nonostante l’entusiamo genuino della gentile signorina Cleonilda possa mai diventare leader di un qualche settore, anche se magari potrebbe aspirare a diventare lìder, scritto con la i.

Ma di gentili signorine Cleonilde l’Italia, ahimè, è piena. Gente che si appioppa da sola il titolo di “professionista” anche se non è in grado di scrivere due righe corrette di testo di presentazione della propria professione non dico in inglese, ma manco in italiano. Gente che è convinta di poter improvvisare un mestiere perché è brava ad improvvisare fuffa, e manco si rende conto, per altro, che anche la fuffa che cerca di smerciare è alquanto scadente. Gente che afferma di essere un digital evangelist perché sa pigiare il tasto di accensione del pc (ma a spegnerlo ha ancora problemi), che si autoconvince di essere social media strategist perché su Twitter è riuscita a farsi seguire dalla mamma e dalla sorella, che scrive nel curriculum di saper parlare in inglese in maniera fluente perché risponde con convinzione «Yes, yes, yes!» a qualsiasi domanda, come il don Camillo Monsignore di Fernandel, che si gabella per esperto web internazionale perché ha tenuto un immortale corso su “Cos’è internet” al Circolo Anziani di Vattelappesca di Sotto, e solo perché era parente dell’Assessore alla Terza Età.

Ecco, quando vi capita di incrociare qualche gentile signorina Cleonilda, nella vita reale o sulla rete, per piacere, fatele subito il test del marcheting. Se lo scrive così, ditele anche voi con molta convinzione «Yes, yes, yes.» E correte via, il più velocemente possibile.

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