Il cloud computing in Italia: dati e trend 2013

Secondo un’ultima ricerca condotta da Enter The Cloud, testata online specializzata sul temi del cloud computing, il 29% delle aziende italiane intraprenderà o progetterà strategie per il cloud entro il 2013.

Secondo quanto dichiarato nell’incipit del report, se lo scorso anno è stato quasi impossibile riuscire a recuperare dati significativi ed esperienze dirette sulla diffusione del cloud computing, quest’anno si è riuscito a raggiungere un campione di 1000 rispondenti in sole 3 ore. Il sondaggio è stato condotto via e-mail su un bacino di utenza comprendente sviluppatori, web designer, CIO e CTO che lavorano come dipendenti di imprese o  liberi professionisti su tutto il territorio italiano.

In prima analisi si è riscontrato che, sebbene stia cominciando a svilupparsi, il cloud computing non rientra appieno nelle strategie delle aziende o dei liberi professionisti italiani. Solo il 29% dei rispondenti, infatti, afferma di aver attuato strategie cloud o lo farà entro il 2013 di cui, nello specifico, il 22% ne sta già utilizzando i servizi mentre il 7% è pronto a partire nei prossimi mesi. Tuttavia c’è un 43% di professionisti che, non utilizzando in alcun modo servizi di cloud, fa ancora pensare che il processo stia ancora compiendo i primi passi.

La percentuale di quanti escludono il cloud dalla strategia aziendale per il 2013 è diminuita, ma parliamo di due professionisti IT su cinque. Una percentuale importante dove, oltre alle legittime valutazioni di opportunità e convenienza, si nasconde anche una parte di scarsa informazione o poca pratica con il tema. Il 45% degli intervistati valuta le strategie cloud per ridurre i costi infrastrutturali mentre il 39% ne usufruisce perché preoccupato di tenere bassi i costi operativi. D’altro lato il sicurezza (49%) e privacy (44%) sono sempre le principali barriere che spingono gli utenti a non fidarsi completamente di soluzioni cloud.

Secondo l’analisi , sono relativamente in pochi a scegliere questo tipo di servizio perché spinti dalla ricerca di sicurezza, in netta controtendenza rispetto alle caratteristiche tipiche della nuvola. È stata, inoltre, riscontrata un’elevata impreparazione delle risorse umane a disposizione rispetto ai temi e all’utilizzo dei nuovi servizi. Due quinti degli interpellati, infatti, citano come fattore frenante i problemi di connettività che potrebbero causare notevoli danni per le aziende che spingono tutti i loro dati su servizi di cloud comuting.

Proseguendo, oltre ai dati relativi alla preferenza di un cloud privato rispetto ad uno pubblico o al tipo di dati che si preferisce utilizzare approfittando dei servizi della nuvola, emerge un significativo quadro della situazione riguardante gli investimenti delle aziende e dei liberi professionisti in questo nuovo tipo di servizio. Il 64% di chi ha dichiarato di utilizzare il cloud computing nella propria azienda o che inizierà a farlo nel 2013, investe per il cloud meno del 5% del budget ICT aziendale. Questi dati, se confrontati con quelli ottenuti nella Cloud Survey 2012, dimostrano un sensibile aumento del numero di aziende pronte ad investire in fascia 35-50%.

Nonostante la ricerca indichi dei miglioramenti nel corso degli anni, l’Italia sembra ancora essere lontana dalla maturità.

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