Microsoft contro Google, è di nuovo tempo di Scroogled

Nuovo capitolo della sfida tra Microsoft e Google. Questa volta il gigante del software, dopo l’attacco a Google shopping dello scorso anno, se la prende con il servizo e-mail Gmail.

Don’t be scroogled“, non fatevi fregare, è lo slogan che mette dubbi sulla privacy e sul fatto che Big G legga parole e messaggi delle mail per abbinare annunci pubblicitari mirati.
Pensi che Google rispetti la tua privacy?”, chiede Microsoft sul sito Scroogled, insinuando che Gmail sia una sorta di portalettere curioso che guarda la posta degli utenti per carpire informazioni utili alla pubblicità. Sulla piattaforma c’è la possibilità di firmare una petizione, raccontare la propria esperienza nel caso si sia “stati fregati”, informare i propri contatti sui social network come Facebook e Twitter e di provare Outlook, il client di posta elettronica targato Redmond che “dà priorità alla privacy“. “Non vedrete annunci basati sulle vostre mail personali” sostiene Microsoft.

La risposta di Google non si è fatta attendere. “La pubblicità consente di mantenere gratuito il motore di ricerca e molti dei servizi che Google offre. Siamo seriamente impegnati affinchè gli annunci pubblicitari siano sicuri, non invadenti e pertinenti. Non c’è nessun essere umano che legge le vostre mail nè tantomeno accede alle informazioni del vostro account Google per inserire gli annunci pubblicitari“, ha spiegato a Bloomberg Chris Gaither, un portavoce di Big G.

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