Paola Sucato: “Alle community serve la saggezza del nonno quanto le provocazioni di un monello”

Paola Sucato è consulente sul web e social media, ma anche freelance per alcune testate del settore food e turismo. Blog:http://www.paolasucato.it/

Paola Sucato, avvertenze per l’uso: online è Ci_Polla, ma la visione del suo blog provoca scompensi calcolabili in picchi, riferiti a quella sensazione che comunemente viene definita “acquolina”, “languorino” e culmina in “fame”. E non è solo per l’header sul quale campeggia una deliziosa pagnotta. E’ anche per le ricette, i consigli e le informazioni che fornisce su manifestazioni enogastronomiche, iniziative, progetti, valutazione di prodotti e packaging. “Consulente web e social media, ma anche freelance per alcune testate del settore food e turismo” si dedica a vari progetti. L’ultimo che si legge nei post sarà “Storie d’acque”, un tour nelle scuole  per parlare con i ragazzi del loro rapporto con l’ambiente e con una delle nostre risorse più care.
Suo compito all’interno del gruppo di lavoro sarà quello di dare spazio alla loro voce e ai loro pensieri in rete, condividendo i momenti più belli in diretta tramite i social usando l’hashtag #storiediacqua.

Da quanto ti occupi di cucina/gastronomia e come hai vissuto il boom degli ultimi anni, tra delirio collettivo di MasterChef, Clerici, 100 milioni di libri di cucina scritti da chiunque?

Mi occupo di cucina da sempre, nel senso che cucino da quando ero bambina, o quanto meno ho sempre partecipato attivamente! Ho lavorato nei ristoranti e nei bar da ragazzina e poi sono passata al food&beverage nei villaggi turistici. Ho sempre guardato poco la televisione e i programmi di cucina, ma ammetto che ho seguito tutta l’ultima edizione di MasterChef e tutto il liveblogging di Sara Porro della precedente. I libri invece, mi sono sempre piaciuti, sono sempre stati uno spunto incredibile per la mia cucina. Con l’avvento dei foodblog, e il successo di molte community, ho soltanto ridotto leggermente gli acquisti in libreria. Anche se molti foodblogger hanno poi scritto dei bei libri che magari ho anche comprato…

E anche lì, si fa presto a dire foodblogger

Sono convinta che un libro food di successo sappia intuire e approfondire una tendenza in crescita, ci vuole l’empatia con i lettori, curiosità e passione.

Da consulente web, con quali realtà hai operato di più?

Dalle collaborazioni con le grandi case editrici, in zona web, alla piccola azienda biodinamica e ad altre un po’ più grandi che volevano imparare a comunicarsi in rete, alle agenzie che spesso fanno da tramite per le grandi aziende, per le quali ho organizzato eventi o creato contenuti.

 Quali i cardini imprescindibili per la creazione di una buona community?

Ascoltare sempre e rispondere subito altrettanto, moderando con la saggezza del buon nonno e le provocazioni simpatiche di un bambino monello. Trovare e portare innovazione.

 Quanto le app stanno cambiando  il nostro rapporto con il web? Le app rendono più facili o più veloci le cose noiose o troppo impegnative del passato, sono una vera benedizione. Vorrei avere il tempo di provarle tutte. (Anche se mi annoio in fretta se l’usabilità è scadente) Non cambiano il rapporto con il web, per me cambiano il rapporto con la realtà.

Differenze di genere: credi che l’it sia un terreno dove le donne hanno modo di emergere in maniera più libera che altrove?

Non  amo molto “generalizzare sul genere”: per me esistono persone capaci e adeguate in giusta proporzione. Diciamo anche che il web offre ancora ottime opportunità a chi ha buone capacità comunicative e altre competenze. Certo, per le donne che in Italia, spesso e volentieri vedono frenare per tanta diseguaglianza sociale la loro carriera, magari nel web trovano velocemente il modo per lanciarsi o rilanciarsi.

Ma devono ancora imparare a credere di più in sé stesse, a chiedere, e a fidarsi di più delle donne e fare rete tra loro per conquistare la parità in ogni settore (politica compresa).

Oltre alla cucina, l’astrologia: come ti ci sei avvicinata?

Ho iniziato a studiare astrologia da ragazzina e non ho mai smesso. Mi ha insegnato a guardare le cose da punti diversi, e a buttare lo sguardo un po’ più in là nel futuro (ma spesso anche nel passato) per trovare delle spiegazioni. Poi come dico sempre, si sopravvive benissimo anche senza!

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