Professioni web: Pasquale Popolizio e il Digital Strategic Planner

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Pasquale Popolizio è Digital strategic planner e componente del Consiglio Scientifico della Fondazione Idis – Città della Scienza.

Prima intervista dedicata alle nuove professioni del web con cui TechEconomy, in collaborazione con IWA Italy, dà voce ai professionisti del web  per farsi raccontare come si stiano evolvendo i profili professionali legati alla Rete.

A rispondere alle nostre domande è Pasquale Popolizio, Digital strategic planner e componente del Consiglio Scientifico della Fondazione Idis – Città della Scienza.

1) Di cosa si occupa precisamente un Digital Strategic Planner?

Il Digital Strategic Planner cerca di comprende i veri bisogni e le vere necessità relative alla presenza e alle attività sulla Rete Internet e sul Web di un’organizzazione. E’ di supporto alle scelte strategiche indicate dal top management e fornisce input operativi alle altre figure professionali coinvolte nel processo.

2) Studi e pratica sul campo: cosa serve per diventare Digital Strategic Planner?

Studio costante e continuo su tutto quello che accade sulla Rete, molta esperienza e molti anni di pratica sul Web. Ho cominciato 25 anni fa come account in un’agenzia di pubblicità gestendo clienti piccoli, medi e grandi, per i quali ho realizzato decine e decine di piani di marketing e di comunicazione. Poi mi sono innamorato della Rete Internet e del Web dove ho trasferito la mie competenze.

3) Come hai capito che il web sarebbe diventato la tua professione?

Sono curioso e il Web rappresenta il massimo per chi è curioso. Mi ha affascinato la possibilità di scoprire sempre nuove possibilità e strumenti per comunicare e poi, ora, conversare sulla Rete. La cosa che trovo più interessante è modulare le mie competenze di comunicatore e pubblicitario con i nuovi paradigmi offerti dalla Rete.

4) Qual è la cosa più difficile da far capire ai clienti?

Che esistono varie possibilità di risolvere un problema e che devono fidarsi. E’ stato sempre così e lo sarà sampre di più, ora che sul Web esistono migliaia di strumenti per raggiungere un obiettivo. Il compito del Digital Strategic Planner consiste anche nel trovare il giusto equilibrio fra le richieste e le idee del cliente e le soluzioni che può e deve prospettare per raggiungere un obiettivo.

5) E ai colleghi?

Quando ero account, agli inizi della mia carriera, un mio collega senior mi disse che con i colleghi (i creativi, l’art director, il copywriter, etc.) si faceva più fatica che con i clienti e aveva ragione. Il Digital Strategic Planner, però, con la sua esperienza, deve essere in grado di gestire anche i normali rapporti con i suoi colleghi.

6) Cosa ti piace di più della tua professione e cosa meno?

Che devo sempre imparare, e mi ricollego anche alla curiosità di cui ho parlato prima e che mi contraddistingue. Ogni giorno, ogni ora, il mondo della Rete accoglie una nuova idea, un nuovo strumento per costruire e condividere contenuti, per comunicare e conversare; il mio compito consiste proprio nell’essere sempre aggiornato su tutto quanto avviene sulla Rete e sul Web; il mio principale investimento è per la formazione ed aggiornamento: libri, riviste e abbonamenti a servizi online. Forse la cosa che mi piace di meno è che devo essere sempre disponibile, online, “connesso”, per gestire e risolvere eventuali problemi.

7) Che consiglio daresti a chi volesse diventare Digital Strategic Planner?

Studiare, essere sempre curioso ed attento verso tutto quello che accade sulla Rete. La formazione deve essere continua e di qualità. E’ chiaro, però che deve esserci un’esperienza di base dalla quale non si può prescindere. Studi ed esperienze di marketing, di comunicazione e di pubblicità costituiscono le basi per diventare, col tempo, Digital Strategic Planner.

8) In tre aggettivi, un buon Digital Strategic Planner deve essere?

Preparato, comunicativo, curioso.

9) E ora in un tweet: chi è il Digital Strategic Planner?

Il #web è il suo mondo, ragiona per #obiettivi, valuta e propone gli #strumenti più adatti.

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