Etno-Atkearney: crescita mercato telco in Europa richiede deregulation

L’industria delle telco potrebbe perdere fino a 50 miliardi entro il 2020 ma potrebbe essere risanata da una nuova stagione di deregulation volta a provvedere crescita ed investimenti.
Questo è il messaggio lanciato dal nuovo studio congiunto di At Kearney ed Etno, “A future policyframework for growth”, in cui la società di consulenza e l’associazione europea degli operatori di rete di telecomunicazione esaminano le revenues attuali e i trend futuri degli utili del settore telecom europeo e indicano gli strumenti più idonei per un ritorno alla crescita.

Dallo studio emerge come il settore europeo delle telecomunicazioni da tempo si trovi in difficoltà nel tenere il passo con le altre regioni del mondo vedendo i propri guadagni restringersi nonostante esista ancora un considerevole potenziale. I ricercatori, infatti, fanno sapere che in Europa si potrebbe generare all’anno un fatturato extra di oltre 40 miliardi di euro entro il 2020 se solo ci fossero con policy più favorevoli.

Questo studio mostra come l’attuale difficile congiuntura del settore delle telecomunicazioni europeo possa essere superata solo attraverso una riforma del quadro regolamentare Ue“, ha dichiarato Luigi Gambardella, presidente dell’executive board di Etno, ricordando che è per questa ragione che l’associazione ha “accolto con favore gli sforzi della Commissione europea volti a garantire la stabilità dei prezzi di accesso wholesale e flessibilità per i prezzi della fibra“.

Le recenti iniziative di Bruxelles a favore della creazione di un mercato unico delle telecomunicazioni rivestono dunque “importanza cruciale“, ha concluso Gambardella, invitando ad “agire, e in fretta, per permettere agli operatori di poter raggiungere una scala più efficiente, nell’interesse dell’intera economia europea

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