No, non sei anonimo

Eh, fattene una ragione. Nonostante tutto quello che ti dicono Mentana e Michele Serra, che sulla rete è pieno di gente che posta in maniera anonima insulti e post di feroce presa in giro contro personaggi più o meno famosi. Nonostante i politici sostengano che su Twitter e sugli altri social network si è tutti coperti da un passamontagna ed è impossibile risalire alla vera identità di chi fa buh! al potente di turno, o anche al vicino di casa.

No, non sei anonimo.

internetPurtroppo per te, o per fortuna, su internet, se uno ci si mette con un attimo di impegno, fa presto a capire e scoprire chi sei. A meno che tu non sia un hacker provetto (ma in questo caso non leggi me e probabilmente te ne freghi di Mentana e Michele Serra), in media ci vogliono cinque secondi per sgamarti. Sì, perché anche se ti sei registrato come “Orsetto66” hai fornito una mail, che nove volte su dieci è la tua principale. E se sei stato tanto furbo da crearne una secondaria, è sempre collegata alla principale. E anche se fossi stato così furbo da creare un gioco di rimandi infinito, c’è sempre quel maledetto indirizzo IP del tuo pc e del tuo tablet o dello smartphone, che ti frega. E la geolocalizzazione del cellulare, come Corona in fuga in Portogallo.

Per cui no, checché ne dicano i vip ignorantissimi, sulla rete non si è anonimi, mai. Neanche se ci si inventa un nick tipo “ilsignornessuno”.

Per cui, svegliotto che non sei altro, sappi che se fai qualcosa di illegale ti rintracciano. Magari con un po’ meno solerzia di quella impiegata dai sette carabinieri della Boldrini per rintracciare chi ha postato fotomontaggi di lei discinta in rete. Ma se qualcuno decide di denunciarti e ricorre ad un avvocato con un po’ di tigna, non solo ti becca, ma anche ti trascina in tribunale.

Quindi, occhio. Quando posti qualsiasi cosa su un social, una battuta cretina contro il personaggio famoso, una spernacchiata al vicino di casa che ti sta sulle scatole, tieni presente che se quelli sono dotati di scarso senso dell’umorismo la querela è possibile. E se hai un blog, rischi anche che ti querelino perché hai approvato commenti offensivi.

Quando stiamo su internet non siamo su una terra di nessuno. Odio i vip ignoranti e disinformati che passano questa idea della rete: su internet le leggi ci sono. E un insulto postato su internet è potenzialmente più pericoloso di quello detto a mezza bocca in piazza, perché resta là, scritto: l’insultato può accorgersene anche dopo mesi e anni – mentre in piazza, se dai del coglione a X e X non ti sente sei salvo – per cui non puoi essere al sicuro praticamente mai.

Quindi quando sei su internet non pensare che tutto ti sia concesso perché tanto non si sa chi sei. Si sa, o è facilissimo scoprirlo. Il fatto che magari la fai franca tante volte non è perché sei impunibile: è solo perché magari trovi delle persone tolleranti, o molto pigre, che non hanno voglia di andare fino alla Polizia Postale a denunciarti. Ma occhio, perché prima o poi anche la pazienza dei santi finisce. Quindi quando sei su internet non pensarti come un superuomo mascherato. Non lo sei. Se insulti a caso, sei solo un povero deficiente che insulta a caso. E resti tale persino se non ti querelano, eh.

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