TED (Technology Entertainment Design), conferenza che si tiene ogni anno a Monterey, California, e ogni due anni in altre città del mondo, questa volta fa tappa ad Edinburgo. Lo raccontiamo con le parole di Alessandra Poggiani.
Il mio primo giorno a TED, benedetto da un irrituale sole scozzese. Intanto, la protesta arriva anche qui. Stamattina, uno degli speakers della prima sessione “Moments of Truth” sarà l’ex Primo Minustro Greco Papandreou (do you remember?)
Un gruppo di pressione “Democracy Now” aveva già organizzato una petizione per costringere gli organizzatori di TED a cancellare questo intervento dal programma.
Ma Papandreou ci sarà e allora, già dalle prime luci dell’alba, Edinburgo è in fermento – o almeno lo sono le sue forze armate. “Scotland Against Austerity” ha infatti mobilitato le sue forze per manifestare davanti al Centro conferenze dove si terrà TED contro il “neoliberalismo” e per protestare contro la presenza di Papandreou come simobolo (sic!) dell’austerità europea…
Che dire? Tutto il mondo è paese. Ma organizzare una manifestazione per non far parlare uno dei personaggi chiave (almeno come fonte informata) della crisi economica del Vecchio Continente mi ha messo un po’ di tristezza.
Per fortuna c’è il resto. E TED porta con sé una straordinaria dose di energia (del Nuovo Continente). Cerco di farmi contagiare da quella: si inizia!
P.s. Spunto di inizio – ricerca internazionale sui Millennials: il 52% dei giovani fra i 18 e i 30 anni ritiene che gli attuali sistemi politici e i partiti dei propri paesi non rappresentino i loro valori e le loro convinzioni. Vi ricorda qualcosa? Il rapporto lo trovate su www.gothinkbig.co.uk e www.telefonica.com/millenials #GoThinkBig
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