Google userà i satelliti per connettere chi ancora non è raggiungibile

Google attraverso la O3b Networks (società di Global Satellite Services Provider) sta creando una rete di satelliti di nuova generazione per portare la rete internet nelle aree rurali e remote del mondo che non sono raggiungibili da una rete fisica. L’intento è combinare la portata del satellite con la velocità della fibra.

Google ha sempre dimostrato di essere interessata nella ricerca di forme alternative alla banda larga. Questa idea è stata resa manifesta già con il progetto Loon dove è stato costruito un sistema che utilizza palloni aerostatici che portati dal vento ad altitudini prossime a quelle dello spazio daranno accesso alla rete internet a terra a velocità simili alle reti 3G di oggi o più veloce.

Il primo di quattro satelliti è pronto per essere lanciato nell’orbita terrestre per connettere i paese che non sono ancora scarsamente connessi come il Ruanda o le Isole del Pacifico.

La realtà è che esistono già satelliti che utilizzano lo spazio per trasmetter a “banda larga” come EchoSAt o Via Sat. Ad esempio il satellite ViaSat ha una capacità superiore a quelli di google (140 Gbps) ma la forza del progetto sta proprio nei numeri.
Ciò che google ed i suoi partner (il satellite gigante SES, l’operatore via cavo Liberty Global, la banca di investimenti Allen & Company, la North Bridge Venture Partners, Satya Capital, e la Banca di sviluppo del Sud Africa) stanno creando è un sistema di 12 satelliti che stazioneranno nell’orbita terrestre ad una distanza di 8000 km circa dalla terra con una capacità di 12 Gbps di capacità, che si dividerà tra dieci spot beams di 1,2 Gbps che puntano verso il suolo.

L’intento di O3b è quello di non rivolgersi direttamente all’utente finale, ma vuole essere un backbone provider ossia fornire l’equivalente di un servizio di fibra ottica dove la fibra ottica non esiste.

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