E-Learning, un’opportunità per le PMI. Adesso.

La PMI nel mercato globale
La Piccola e Media Impresa (Small and medium-sized Enterprises, o Small and Medium-sized Businesses, come viene generalmente definita nel mondo) è universalmente riconosciuta come l’elemento chiave dell’economia Europea e mondiale.
Costituendo il 99% delle aziende europee, le piccole e medie imprese sono il fulcro dell’economia Europea. Esse forniscono più di due terzi dell’impiego nel settore privato e sono il perno della crescita economica. Hanno una importanza cruciale per l’economia dell’Europa, sia come sostegno all’impiego, sia come fonte di innovazione.” [Small Business Act for Europe]
Tra i fattori che determinano il successo delle piccole e medie imprese nel mondo, i principali riguardano la qualità del prodotto/servizio che esse offrono, combinata con la prorompente capacità di produrre innovazione in tempi brevi.
Un secondo elemento, identificato dagli analisti come fattore critico nella definizione del successo delle piccole e medie imprese, è la capacità di rispondere in maniera efficace alle esigenze dei loro clienti. Questa capacità risulta a sua volta dalla combinazione di due fattori: innovazione dei propri prodotti e servizi per seguire le esigenze del mercato, e reattività nel rispondere ai bisogni puntuali dei propri clienti (supporto, manutenzione, servizi a valore aggiunto).

Ciò rende le PMI campioni dell’internazionalizzazione e fondamenta dell’eccellenza.

Competitività e sostenibilità
Nonostante il riconoscimento dell’eccellenza da parte delle istituzioni nazionali e sovranazionali, le piccole e medie imprese, data la loro dimensione e natura, soffrono (molto più della grande impresa) le limitazioni dovute a una minore capacità di investimento e a minori rendimenti di scala. La mancanza di accesso al credito, di vincoli normativi, della possibilità di avere un ruolo primario nelle grandi forniture pubbliche e private (governate da gare e processi di selezione lunghi e costosi) sono tra i principali fattori di criticità fronteggiati dalle PMI nei confronti della grande impresa.

In realtà, la piccola impresa italiana si trova in una posizione spesso svantaggiata anche di fronte a organizzazioni della stessa entità provenienti da altri paesi e mercati.

In particolare, confrontando l’esperienza delle PMI in Italia con organizzazioni simili in Europa (e nel mondo) si evidenziano una serie di fattori che di fatto rendono molte piccole e medie realtà straniere più competitive nel mercato globale. Fra essi, vale la pena citare una normativa del lavoro più favorevole, il minor costo ad esso relativo, minori costi energetici ed i maggiori supporti governativi all’internazionalizzazione che molti stati offrono alle piccole e medie imprese locali.

Come possono dunque le PMI italiane incrementare il loro livello di competitività in un mercato globale volatile e in costante cambiamento?

Flessibilità, crescita, adattamento
Eccellere in un mercato ampio, spesso distante, in perenne cambiamento, richiede innanzitutto una forte capacità di adattamento. Questo è particolarmente vero per le piccole e medie imprese, dove la possibilità di spesa e investimento può vedersi drasticamente limitata dalle problematiche note di accesso al credito, variabilità nel recupero crediti e scalabilità della propria struttura organizzativa.

Al contempo, la piccola impresa ha dal proprio lato risorse, valori ed abilità su cui far leva per mettere in gioco strategie flessibili che le permettano di adattare la propria struttura ed il proprio modello di business a quello che i trend di mercato richiedono.

Fra le componenti chiave su cui la PMI può investire per raggiungere lo scopo vale la pena citare:
● La valorizzazione delle risorse locali
● Lo sviluppo di sinergie con altre realtà imprenditoriali vicine o complementari
● Il rinnovo dei propri cicli di produzione e dei modelli di vendita ad essi legati
● La creatività e la cultura del cambiamento
● L’internazionalizzazione
● L’interiorizzazione delle regole del nuovo mercato globale
● Lo sfruttamento delle risorse normative, ivi comprese le nuove forme giuridiche nate a supporto dei processi sinergici fra piccole e medie realtà imprenditoriali (i distretti industriali, le reti d’impresa).

Tecnologie, soluzioni e cloud computing
Le tecnologie, dal canto loro, non sono che una componente del vasto spettro di soluzioni, che possono supportare un’ impresa nell’ottimizzazione delle proprie pratiche di lavoro e nell’esplorazione di nuove opportunità di business: esse possono giocare un ruolo chiave nel garantire il successo di una organizzazione nei 3-5 anni a venire.

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Esiste un trend marcato e ben radicato per cui le piccole e medie imprese sono, in questo momento storico, molto più propense delle loro sorelle maggiori ad esplorare le nuove opportunità offerte dalla Rete, quali il Cloud Computing ed il cosiddetto modello di licenza “SaaS” (Software as a Service). Infatti, muovendosi rapidamente verso un modello di spesa basato sui servizi operativi (operating expenses), rispetto al più tradizionale investimento di capitale, la PMI sta guidando la grande migrazione verso i servizi cloud.

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Formare, formarsi
Affrontare nuove sfide imprenditoriali può voler dire estendere, a volte riposizionare i propri prodotti e servizi, nonché rinnovare il proprio capitale umano in termini di competenze, processi e strumenti operativi. Queste pratiche, spesso routinarie per la grande impresa, diventano un elemento differenziale per le piccole e medie imprese, per le quali alcuni cambiamenti organizzativi possono avere un peso molto rilevante in termini economici e di processo.

Una efficace strategia formativa rivolta al capitale umano è la risposta giusta per governare l’innovazione e la creatività, favorendo un corretto posizionamento delle proprie risorse. Al tempo stesso, investire nella formazione permette alle imprese di valorizzare le proprie competenze al fine di raggiungere un comune obiettivo di business.

Investire in formazione vuol dire mettere la propria organizzazione in grado di:
● supportare l’ingresso e lo sviluppo delle risorse umane
● agevolare il riposizionamento delle risorse su mansioni diverse
● assicurare la compliance con le normative vigenti
● preparare la forza lavoro alle sfide del mercato globale
● aggiornare partner e clienti sul valore e gli aggiornamenti dei propri prodotti e servizi
● sviluppare le competenze linguistiche per favorire il commercio estero
● produrre conoscenza sugli aspetti legali e manageriali legati alla presenza della propria azienda sul mercato internazionale.

E’ un dato di fatto che le PMI investono più delle grandi aziende in formazione (fino al 30% in più di ore di formazione erogate mediamente in un anno), garantendo ai dipendenti una formazione di qualità, sfruttando gli strumenti formativi tecnologici messi a disposizione dal mercato.

L’E-Learning per una formazione sostenibile

L’E-Learning è universalmente riconosciuto come lo standard de facto nei processi di formazione aziendali, poiché non implica quei vincoli spazio-temporali tipici della formazione tradizionale, permettendo alle imprese di implementare un modello di formazione “asincrona” che sfrutta in maniera ottimale il tempo delle risorse coinvolte.

L’E-Learning è un ideale complemento della più tradizionale formazione d’aula. Esso infatti:
• Permette di ottimizzare i tempi della formazione lasciando a ciascuno la possibilità di accedere ai corsi senza interferire con le attività lavorative
• Non richiede a una intera unità di presenziare eventi di formazione in aula disponibili in date ben definite
• Permette alle piccole realtà di accedere agli stessi contenuti di qualità adottati dalla grande impresa, con costi ridotti
• Non richiede particolari competenze interne all’organizzazione per organizzare e monitorare i processi formativi dell’azienda
• Permette alle risorse di accedere alla formazione in modalità “consultativa”, in modo da supportare i processi operativi anche dopo che la formazione di base è stata erogata
• Grazie all’affermazione dei modelli SaaS non presenta barriere all’ingresso, permettendo a chiunque di aprire una piattaforma formativa in tempi brevi e con costi contenuti
• Permette di sviluppare il concetto di “rete d’impresa”, anche per quel che riguarda i processi di formazione, consentendo di implementare, tramite una stessa soluzione tecnologica, portali di formazione condivisi fra diverse aziende legate da logiche e meccanismi di partnership.

L’E-Learning è adatto alle PMI?
Per competere ai massimi livelli ed emergere sul mercato, le PMI hanno bisogno di gestire una forza lavoro altamente produttiva e qualificata, nel rispetto degli standard di sicurezza nazionali e internazionali.

Non solo l’E-Learning è uno strumento adeguato per la piccola e media impresa, ma è soprattutto il complemento ideale di una strategia di formazione che vede nello sviluppo del proprio capitale umano il perno principale del proprio sviluppo economico ed organizzativo.

Piccole e medie imprese hanno, più della grande azienda, la necessità e l’opportunità di formare un pubblico variegato in tempi brevi. L’uso delle nuove tecnologie per erogare un numero adeguato di ore di formazione al personale (interno ed esterno), combinato con le soluzioni di aula virtuale, è il giusto compendio per un sistema formativo altrimenti non sostenibile su piccola scala.

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Intervistato nel libro "imprenditori" edito da Mondadori e definito come "un imprenditore di rivoluzionario al di là dei confini di oggi" Claudio Erba è un  imprenditore seriale, che nel 1999 fondò Mailforyou.com in collaborazione con IEI Spa. Tra il 2001 e il 2005 ha tenuto workshops nel "Master multimediale" presso l'Università di Firenze. Nel 2005 ha creato Docebo, l'azienda è diventata attiva nel mercato dell'e-learning (lui oltre ad aver avuto l’idea è l’attuale CEO e fondatore). Nel 2006 ha ceduto il 30% della sua quota di partecipazione a Seeweb ed è diventato socio azionario in veste di business angel e partner industriale. Nel 2012 è riuscito a raccogliere oltre 3M $ di investimento dal fondo Principia II e questo capitale è servito a cambiare modello di Business e rivoluzionare il modello di business di Docebo, passando  da OpenSource e-learning aziendale basato sulla tecnologia Cloud. In 6 anni Docebo raggiunto un fatturato di 1,5 milioni di U $, con un incremento medio annuo del 50% e ha nel suo portafoglio oltre 120 clienti Corporate e PMI tra cui Mediaset, il gruppo televisivo Sky, Accenture, Volksbank, AON, Herbalife, SoloAffitti, Trinity Mirror e molti altri. La piattaforma Docebo E-Learning ha formato più di 300.000 utenti e ha 2.200 utenti attivi in tutto il mondo per numero di installazioni. Claudio è mentore di iniziative startup come InnovActionLab (Italia) e Seedstartup (Emirati Arabi Uniti) e compie valutazioni sui Business Plan  della concorrenza per  CloudSeed. E‘ inoltre membro di First Generation Network (1GN) (un gruppo di imprenditori di prima generazione), ed è appassionato di storia  dell’Antica Roma e di strategia militare.

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