Privacy: Congresso USA deluso dalle risposte di Google sui Glass

I Google Glass rappresentano di sicuro il gadget più discusso degli ultimi tempi. Attorno a loro, prima ancora del loro rilascio su un mercato ristretto (il loro utilizzo è ancora prevista ad uso esclusivo di pochi fortunati ed addetti ai lavori), si era creato quell’alone di mistero e aspettativa che solo un dispositivo così rivoluzionario poteva suscitare. Ma il tanto parlare dei Glass non ha riguardato soltanto le funzionalità innovative del dispositivo, bensì anche le implicazioni che siffatte caratteristiche riflettono nell’ambito della violazione della privacy.
Le perplessità derivanti dall’uso dei Glass hanno spinto la Commissione bipartisan sulla privacy del Congresso Usa a scrivere a maggio una lettera al colosso di Internet in cui venivano poste otto domande sul gadget, relative al rispetto della riservatezza dei cittadini. Il timore è quello che chi indossa il nuovo dispositivo possa registrare (con video o foto) tutto ciò che lo circonda senza avere alcun consenso dalle persone riprese o fotografate.
Proteggere la sicurezza e la privacy degli utenti è una delle nostre principali priorità“. È stata questa la risposta di Google alla lettera della Commissione che però non è stata reputata adeguata.
Il co-fondatore della Commissione Joe Barton, infatti, si dice “deluso” perché le risposte ottenute, spiega in una nota, non sono né esaustive né del tutto adeguate. Il Congresso aveva scritto direttamente al numero uno di Google, Larry Page, chiedendo una risposta ufficiale entro il 14 giugno.
Nella risposta, data il 7 giugno ma riportata solo in questi giorni, Google spiega che i comandi vocali e i gesti che chi indossa gli ‘occhiali’ deve pronunciare o compiere per collegarsi al web, scattare foto, registrare video e altro sono visibili e riconoscibili in modo che chi si trova nei dintorni capisca cosa stia succedendo.
Big G ribadisce, inoltre, come già detto in altre occasioni, che non sarà integrata alcuna tecnologia di riconoscimento facciale senza prima aver adottato una protezione forte per la privacy. Quindi questa possibilità al momento è esclusa.
Per ora varranno per i Glass i termini d’uso e servizio previsti nella Privacy Policy di Google e non sono in programma modifiche. Prevista invece la possibilità di cancellare da remoto i dati immagazzinati nella memoria integrata negli occhiali.

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