Telecom punterà su mobile e spinoff della rete

A seguito dell’approvazione ieri pomeriggio da parte del Cda di Telecom Italia della relazione semestrale al 30 Giugno 2013, sono stati oggi resi pubblici i dati relativi all’andamento del gruppo ed alle strategie che la Compagnia attuerà nei prossimi mesi. Secondo quanto riportato in una nota, Telecom Italia ha ritoccato al ribasso gli obiettivi sull’Ebitda 2013; contemporaneamente, però, il Gruppo punta al consolidamento nel settore mobile e procederà con lo scorporo della rete fissa, in linea con le recenti decisioni dell’Agcom.

L’Ebitda ha registrato nel semestre un calo pari a – 6,8% in termini organici rispetto al primo semestre del 2012, e l’obiettivo del 2013 passa così da “low-single digit decline” a “mid-single digit decline“. Sul mercato domestico, invece, si passa a “high-single digit decline” da “mid-single digit decline“. La svalutazione dell’avviamento è stata così pari a complessivi 2,2 miliardi di euro, conseguentemente, l’EBIT si attesta sui 2.540 milioni di euro.

I ricavi domestici nel semestre sono calati del 10,4% a 8.104 milioni di euro e l’Ebitda è invece calato del 13,2%, le ragioni sono da rintracciarsi secondo Telecom soprattutto nella generale debolezza dell’economia, ma sono anche fortemente legate alla pressione competitiva sui prezzi. I dati resi pubblici oggi, confermano i target sui ricavi organici (pari a 27 miliardi alla fine dell’anno), per i quali Telecom si attende una certa stabilità nel 2013 rispetto al debito netto.

Il Presidente Bernabè, ha così spiegato la strategia del Gruppo: “Telecom Italia sta ponendo in essere significative azioni volte ad incrementare il livello di efficienza operativa e ad assicurare il raggiungimento del leverage previsto per la fine dell’anno“; ha inoltre aggiunto Bernabè che verrà dato “un rinnovato impulso allo sviluppo della nuova rete in fibra, che offrirà un importante contributo alla futura stabilizzazione dell’Ebitda domestico e al piano di sviluppo Lte, complemento necessario per un’offerta ultrabroadband convergente”.

Sull’andamento di Telecom grava anche il difficile contesto degli investimenti in Sudamerica ma, complessivamente, il mercato pare avere delle incertezze legate più a quello che la telco effettivamente farà per il mobile nel mercato domestico. Va infatti ricordato che la società ha recentemente interrotto le trattative per una integrazione con 3 Italia, società controllata dal gruppo cinese Hutchinson Whampoa; ma allo stesso tempo pare che i canali non siano stati definitivamente chiusi.

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4 COMMENTS

  1. ormai hanno mangiato tutto, è rimasto solo lo sceletro.
    Tutto questo a scapito dei piccoli azionisti che sono rimasti con il cerino in mano e nessuno ha dato loro una mano.
    Purtroppo questo è il capitalismo italiano con le sue anomale regole vigente alla Borsa di Milano…

  2. dire che lasocietà è stata gestita da grandissimi mascalzoni cialtroni furfanti e ladri è il minimo che si possa dire,non è sicuramente, sempre a mio avviso responsabile la gestione di Franco Bernabè.

  3. ma questo silvio malacarne , cos’e’???

    turco??? non sa’ srivere in un italiano un po,’
    piu’ decente????
    Silviooooooo!!!!! SPARATI

  4. Il ‘Top Management’ di Telecom, a partire dagli anni 80 in poi, è stato un manipolo di ladri arricchitosi più o meno legalmente alle spalle dei lavoratori dipendenti e dei piccoli azionisti. Conoscendo tutti i nomi e cognomi di coloro che si sono succeduti nel tempo. dico solo VERGOGNATEVI!!!!

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