Lasciarsi nell’era dei Social

Eh, capita. Che la storia, più o meno ufficiale, più o meno seria, finisca. Nell’era presocial, il punto di riferimento per i comportamenti da tenere era la canzone di Battisti, “Prendila così”. Nell’era dei Social, anche a Battisti bisogna dare una aggiornatina, perché non basta più evitare tutti i posti che conosci e che frequenti anche tu: bisogna capire come gestire gli account di Facebook, Twitter, e tutto il resto, onde evitare che la rottura, oltre che un problema privato, diventi un disastro pubblico.

litigio-300x300Prima regola: non litigare in pubblico. Sui Social si è sulla piazza del paese, sempre. Quindi, se possibile, niente scenate. Persino se siete infuriatissimi. Persino se volete fargliela pagare rivelando al mondo che è uno stronzo/a traditore/trice. Meglio di no. Si sono già visti vip che si sono lasciati in diretta Twitter, fratelli famosi che hanno cercato di dirimere questioni privatissime a botte di post su fb, e altro. Ma non serve a niente. Non fa stare meglio e vi ritroverete solo con una coda lunga di sconosciuti che commenta a cavolo, spesso sfottendo pesantemente la vostra reale sofferenza. Non ne vale la pena, nemmeno per avere l’effimera soddisfazione di vedere lui o lei messi alla berlina.

No ai post allusivi e trasversali, agli accenni che dicono e non dicono. Soprattutto se la storia non era di dominio pubblico (magari perché l’altro era impegnato) farla emergere per vedetta dopo che è finita è veramente odioso e meschino, soprattutto perché sui Social potrebbe venire scoperta da centinaia di persone che visualizzano il vostro profilo per varie ragioni. E i pettegolezzi possono ritorcersi sempre contro di voi.

Sfogatevi con gli amici, quelli veri. Sui Social siete in contatto con tantissime persone, ma se state male avete bisogno di confidenti, non di pubblico e palcoscenico. Per cui niente nomi o indizi facilmente decifrabili.

No al blocco senza motivo. Ci sono tanti modi per far sì che i post e le foto dell’ex non capitino più sotto i vostri occhi. Il blocco è giustificato se lui o lei continuano ad importunarvi (ma in quel caso si sconfina nello stalking). Se invece non volete semplicemente vederlo e sentirlo più basta disiscriversi dal suo profilo, ficcare l’ex in una lista che non guardate mai. Qualcosa scapperà comunque, ma bloccare un povero disgraziato/a solo perché non lo volete più vedere è offensivo, il bloccato/a si sente trattato come uno stalker senza motivo e il rischio è di ferirlo ancora di più. Sconsigliatissimo poi il blocco se si hanno amici in comune o interessi di lavoro: tutti si chiederanno – e forse vi chiederanno – perché questo block improvviso, e il blocco dei post potrebbe impedire che arrivino notizie di lavoro da quella fonte. Insomma, valutate bene: oltre alla cafonaggine di bloccare chi in fondo non se lo merita, rischiate un effetto boomerang, con pettegolezzi, ipotesi di terzi e situazioni ancora più antipatiche di quella che si cerca di evitare.

Siate maturi. Ma questo vale ovunque, non solo sui Social. Lasciarsi capita. E persino l’amore più grande dopo un po’ passa. Quindi datevi tempo di sedimentare e non twittate quando siete infuriati o troppo depressi. Rischiereste solo di fare peggio o di rendervi ridicoli. E non ne vale la pena. Per nessuno, mai.

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