Audience: Nielsen lancia il Twitter Tv Ratings

Annunciato nei mesi scorsi, ieri Twitter e Nielsen hanno annunciato il lancio di Tv Ratings,  sistema di monitoraggio e ascolto delle conversazioni su Twitter centrate sui programmi televisivi. Non solo. L’analisi non si è limitata a misurare gli autori, cioè il numero di persone che producono tweet riguardanti un particolare show televisivo, ma anche l’audience, cioè il numero di persone che effettivamente hanno visto quei tweet.

Dalle prime analisi emerge che l’audience è 50 volte maggiore rispetto agli autori che producono tweet. Per esempio: se 2000 persone twittano su un programma, ci sono 100 mila persone che vedranno quei tweet. L’agenzia nota che il rapporto tra autori e audience diminuisce all’aumentare degli autori, fenomeno legato alla sovrapposizione dei follower per un dato show con molti autori.

Le conversazione su Twitter a tema TV negli Stati Uniti sono cresciute notevolmente nel corso degli ultimi due anni, 19 milioni di persone negli Stati Uniti hanno twittato  263 milioni di messaggi su show in diretta tv nel solo Q2 2013, con un aumento stimato da Social Guide pari a un 24 per cento anno su anno aumento di autori e di un 38 per cento di aumento nel volume di Tweet . Il problema, cui cerca di ovviare il sistema TV Ratings, è che sino ad ora sono state analizzate/monitorate solo le quantità di tweet generate e l’attività dei singoli autori, ma tali stime non erano sufficienti per poter valutare la reale portata del fenomeno social tv.  Una preoccupazione, chiaramente, anche degli advertiser.

Il vero scopo di Tv Ratings non è, però, quello di  dimostrare che se un programma è molto twittato significa che è anche quello più visto, e viceversa. Piuttosto, la piattaforma è stata progettata per mostrare l’attività totale di Twitter in relazione a programmi  specifici, in modo da aiutare le reti e gli inserzionisti a capire come utilizzare al meglio i servizi “social” per portare più spettatori al programma.

Nielsen-Twitter-TV-Ratings (1)

La tabella mostra come alcuni programmi televisivi americani, pur non avendo ottenuto ascolti record in tv, riescono comunque ad ottenere posizioni migliori quanto a tweet generati. A tutto vantaggio non tanti degli show tv che non “guadagnano” pubblico dai tweet, ma di reti e advertiser che potranno tarare meglio, su target più definiti, i loro investimenti. Senza contare che, con la IPO alle porte, Twitter ha certamente bisogno di “convincere” il mondo degli investitori.

Stiamo solo iniziando a capire il rapporto dinamico tra i social media e la televisione“, dice Beth Rockwood, vice presidente senior di Discovery Communications . “Lo studio Talking Social TV condotto attraverso il Consiglio per l’Eccellenza della Ricerca (CRE ) ha dimostrato che i mezzi di comunicazione social sono parte integrante del loro rapporto con la televisione. Nuovi strumenti, come il sistema Twitter Tv Ratings di Nielsen , che ci permettono di approfondire lo studio della relazione tra singoli programmi e social media porterà nuove conoscenze e solleverà nuove domande . Non vediamo l’ora di avere l’opportunità di guardare la nuova stagione di trasmissione attraverso la lente di Twitter Tv ratings“.

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