Una novità che assottiglia i confini della privacy online. Chi fino ad ora era riuscito ad avere un profilo su Facebook ed a renderlo “invisibile” al di fuori della cerchia dei propri amici potrà rassegnarsi: il suo account comparirà a tutti gli altri iscritti che lo cercano attraverso parole chiave come nome e cognome o l’e-mail.
A comunicare l’addio ai profili “segreti” è stato il chief privacy officer di Fb Michael Richter che precisa “l’impostazione della ricerca è stata rimossa l’anno scorso per gli utenti che non la stavano usando. Per la rimanente piccola percentuale di persone che utilizzano ancora l’impostazione, verranno rilasciati dei promemoria sul fatto che nelle prossime settimane questa impostazione verrà rimossa” ha scritto in una nota Richter.
Facebook afferma che per poter garantire un livello di privacy adeguato il modo migliore è quello di impostare livelli di condivisione più o meno estesi sui singoli contenuti pubblicati. In questo modo si potrà continuare a mantenere “l’invisibilità” ma di fatto elimina uno scudo ulteriore. È un altro meccanismo al quale si dovrà prestare attenzione, soprattutto considerando che Facebook sta testando su Graph Search, motore di ricerca interno non ancora disponibile in Italia, ricerche che peschino in post, commenti, didascalie di foto e registrazioni geografiche nel Diario di amici o sul proprio.
Già alcuni parlano della “morte della privacy”. Infatti l’utente rimarrà rintracciabile nella ricerca da chiunque, a meno che non abbia specificamente bloccato delle persone da cui rimarrà nascosto. Naturalmente creando falsi account chiunque può continuare a visualizzare i profili anche se l’account “ufficiale” è stato bloccato. Sicuramente questa novità non passerà inosservata visto che il fattore privacy, secondo un recente studio, è quello che fa scattare l’abbandono della piattaforma nella metà dei casi.
Una novità che arriva insieme alla svolta di Google che venderà agli inserzionisti commenti e preferenze online dei suoi utenti.
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