Device: al Museo Egizio di Torino arriva GoogleGlass4Lis per non udenti

Il Museo Egizio di Torino diventa protagonista della sperimentazione dei Google Glass con l’iniziativa GoogleGlass4Lis dedicata ai non vedenti. GoogleGlass4Lis è il nome della prima applicazione al mondo per i famosi occhiali smart, in grado di “tradurre” in maniera automatica e in tempo reale i contenuti in lingua italiana, abbinati alle opere, nella lingua dei segni.

La soluzione è nata da un progetto del Politecnico di Torino e sviluppata da Rokivo, società che fa parte del programma Explorer avviato dalla casa di Mountain View, ed ha l’obiettivo di permettere alle persone sorde l’accesso ai contenuti televisivi, digitali e di intrattenimento attraverso la traduzione automatica della lingua italiana alla lingua Lis, attraverso l’utilizzo di un attore virtuale, direttamente nel display dei Google Glass.

Le componenti che rendono possibile il progetto sono due: il progetto di ricerca di Google che ha l’obiettivo di sviluppare dispositivi mobili, da abbinare agli smartphone, per ampliare i modi d’uso e la produzione di contenuti digitali; e la piattaforma Atlas, progetto coordinato dal Politecnico di Torino, con il sostegno della Regione Piemonte e la collaborazione dell’Ente nazionale sordi e dell’Università di Torino, per lo sviluppo di una piattaforma open source in grado di tradurre da una lingua ad un’altra. La sperimentazione è iniziata con uno dei monumenti simbolo dell’antica civiltà egizia, la statua di Ramesse II, ma, a breve, verrà studiato un itinerario nello statuario del Museo, oggetto di importanti lavori di ristrutturazione in vista della primavera del 2015.

I ricercatori si aspettano di ottenere informazioni indispensabili per migliorare il software in tutte le sue applicazioni, da quelle su dispositivo mobile individuale, come lo smartphone o il tablet, fino alle tante possibilità di fruizione collettiva. Intanto  è allo studio anche un progetto per tradurre in tempo reale gli annunci vocali nelle stazioni ferroviarie, che sarà testato sempre a Torino.

Un progetto completamente made in Italy, la cui piattaforma si basa sui risultati di Atlas (Automatic Translation into Sign Language), una ricerca finanziata dalla Regione Piemonte e coordinata dal professor Paolo Prinetto, docente del Politecnico di Torino, con il supporto dell’Università degli Studi di Torino e il contributo di Carlo Geraci, ricercatore all’Institut Jean – Nicod di Parigi e uno dei massimi esperti di Lis. “Fondamentale è stato anche il ruolo della Città di Torino – ha sottolineato Valerio Saffirio, fondatore di Rokivo – che ci ha messi in contatto con il Dipartimento di Automatica e di Informatica del Politecnico di Torino, con cui abbiamo raggiunto questo risultato”. 

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