Entro la fine dell’anno l’Italia avrà il suo Piano nazionale per la sicurezza cibernetica. Lo ha annunciato il sottosegretario con delega all’intelligence Marco Minniti parlando all’Università La Sapienza di Roma, alla presentazione del Rapporto italiano 2013 sulla cibersicurezza. In passato, ha spiegato, “c’è stata una generale sottovalutazione del tema, ma bisogna capire che un attacco cibernetico può mettere in ginocchio un Paese e c’è bisogno di costruire una difesa adeguata”.
In un anno il costo del cyber-crimine in Italia è stato pari a 2,4 miliardi di euro; le vittime quasi nove milioni, circa un terzo di chi naviga su internet. Il costo medio a persona di questi attacchi è di ben 275 euro. Nel 2012 Italia si è piazzata al nono posto nel mondo per la diffusione di malware (programmi che causano danni ai sistema su cui vengono eseguiti) e prima in Europa (quarta nel mondo) per il numero di computer infettati. Il rapporto evidenzia anche una mancanza di consapevolezza della minaccia che viaggia sulla rete. Ed è in particolare la Pubblica amministrazione il settore che mostra minore prontezza a reagire a cyber-attacchi. “Il tema di una difesa in questo campo – ha ricordato – è diventato da tempo una priorità in altri Paesi, mentre noi ci siamo mossi solo di recente e se l’evoluzione della risposta è burocratica è come combattere con le mani legate dietro la schiena. La cybersecurity sarà il campo sul quale si misurerà il sistema Paese nei prossimi 30 anni e quella cibernetica è una minaccia straordinaria e incombente“.
Nel 2012, ha proseguito, “c’è stato un aumento del 42% dei cyberattacchi nel mondo, che sono stati 556 milioni. Ci può essere la classica azione di spionaggio per carpire segreti, ma anche quelli che puntano al far collassare un sistema Paese”. Di fronte a questo scenario il Governo si prepara a mettere in campo il primo Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionali. Un adempimento previsto dalla direttiva sulla sicurezza cibernetica emanata con decreto lo scorso 24 gennaio che istituisce a Palazzo Chigi il Nucleo per la sicurezza cibernetica. In caso di crisi è prevista l’attivazione di un tavolo interministeriale presieduto dal consigliere militare del premier. Al Dis il decreto affida la formulazione delle indicazioni necessarie ad individuare le cyber-minacce, a riconoscere le vulnerabilità e ad adottare le migliori pratiche. Il Piano contiene l’indicazione dei profili e delle tendenze evolutive delle minacce e delle vulnerabilità dei sistemi e delle rete di interesse nazionale, la definizione dei ruoli e dei compiti dei diversi soggetti, pubblici e provati, l’individuazione degli strumenti e delle procedure con cui perseguire l’accrescimento della capacità del Paese di prevenzione e risposta rispetto a cyber-attacchi.
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