Blogmeter: quali sono le imprese italiane più attente al social caring su Facebook e Twitter?

Essere on-line per le imprese vuol dire, sempre di più e sempre più spesso, far fronte a richieste di assistenza da parte dei clienti. Ma non sempre si è pronti a tale evenienza. Blogmeter ha cercato di analizzare il panorama della social caring in Italia per capire quali sono le più attente a tale nuovo modo di relazionarsi online analizzando, attraverso il tool Social Analytics, 2.519 pagine Facebook e 1.167 profili Twitter di aziende e brand che scrivono in italiano.

Nel costruire l’indagine, che ha avuto una durata di cinque mesi, dallo scorso giugno a ottobre, Blogmeter ha scelto di utilizzare tre metriche: i tempi di risposta, i tassi di risposta, il numero di risposte date. Su Facebook le aziende risultate più veloci nel rispondere alle richieste degli utenti sono state PosteMobile con un response time medio di 12 minuti e Wind che ha registrato un tempo di 18 minuti. Cambia tutto su Twitter dove si impone InfoAtac con un response time di 12 minuti, seguita da Alice TV con 21 minuti.

2013_12_Blogmeter_Twitter Social Caring Map

Se invece si guardano i tassi di risposta sul totale dei post lasciati in bacheca dagli utenti si scopre che le pagine che superano il 95% sono quelle di Superflash, PostePay, Bonprix e Poste Italiane. Su Twitter i tassi di risposta sono molto più bassi tanto che il leader della classifica, Poste Italiane, risponde al 57,6% delle menzioni. Infine l’analisi del numero di risposte fornite fa emergere quali sono le aziende più indaffarate: su Facebook al primo posto svetta TIM che in cinque mesi ha gestito ben 21.633 domande originate dagli utenti, mentre su Twitter primeggia Vodafone che ha risposto a 11.180 tweet.

2013_12_Blogmeter_Facebook Social Caring Map
Non sono tante le aziende che si sono rese protagoniste di un’intensa attività di social caring. In termini percentuali quelle che hanno risposto su Facebook ad almeno 500 post sono state 60 ossia il 2,4%, mentre su Twitter quelle che hanno risposto ad almeno 500 tweet sono state 23 ossia il 2%. “Il Social Caring è un’attività sempre più imprescindibile che non si può improvvisare – spiega Vincenzo Cosenza, social media strategist di Blogmeter – al contrario, necessita una ridefinizione dei processi interni e una piattaforma tecnologica in grado di analizzare semanticamente le richieste e indirizzarle automaticamente al gruppo di lavoro più competente“.

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