WSD – Gratitudine

gratitùdine s. f. [dal lat. tardo gratitudo -dĭnis, der. di gratus «grato, riconoscente»]. – Sentimento e disposizione d’animo che comporta affetto verso chi ci ha fatto del bene, ricordo del beneficio ricevuto e desiderio di poterlo ricambiare (è sinon. di riconoscenza, ma può indicare un sentimento più intimo e cordiale)
Da Vocabolario Treccani

Siamo pieni di regali, in queste ore.
C’è poco da fare, c’è poco da scomodare il “Saggio sul dono” del povero Marcel Mauss. Uno che ci si è dannato, su questa storia del dare/ricevere.
Lasciamolo lì, Mauss. Lasciamoli lì, i regali dei parenti.

Arriverà il 27 dicembre e tornerà la normalità.

E nella normalità tornerà il confronto con un tema, la Gratitudine, che ci sembra oggi così lontano. Tanto lontano che lo abbiamo delegato alla religione. Mentre, a dirla tutta, la Gratitudine è la sorgente più rigogliosa dalla quale attingere quotidianamente energie e metterne in moto altrettante o di più.

gratitudine

La Gratitudine può muovere il mondo. E può muovere il nostro mondo professionale, incidendo radicalmente -ché la Gratitudine è uno stato radicale- sulle dinamiche e sui processi.

Fermarsi a riconoscere la Gratitudine è un atto tanto eversivo quanto necessario, è come trovare l’innesco della miccia. La nostra miccia personale, quella che si nutre di Valore attribuito a cose che non abbiamo comprato, che non abbiamo guadagnato, che non abbiamo scambiato, che non abbiamo ottenuto grazie al nostro lavoro.

Si chiama ed è un Dono, di quelli che il buon Marcel Mauss vedeva così puri e intatti, nel tribalismo portato a immagine dell’Uomo per come “effettivamente è, in Natura”, contrapposto al suo mondo che correva, sotto le macchine dell’industrializzazione.

Il Dono, che non è un pacchetto della zia, arriva sempre nelle nostre vite. Sono le nostre vite che non sono pronte a riconoscerlo perché hanno appaltato la sua diretta conseguenza, la Gratitudine, al consorzio di non-quotidiano/eccezionale che ha a che vedere con la Fede.

Invece è così concreto, il Valore di un Dono. È solo che, statisticamente, si manifesta meno della merce acquistata, guadagnata, scambiata, ricompensata. Ma c’è.
Anche nella vita aziendale. C’è.
Come c’è la Gratitudine in noi.
Fermarsi. Guardare. Ascoltare. Fatto.

Ma forse, 14 minuti di monachesimo aiutano.




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