L’Agcom e L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato hanno deciso di avviare un’indagine conoscitiva, della durata di sei mesi,”sull’evoluzione della concorrenza statica e dinamica della concorrenza nel mercato dei servizi di accesso e sulle prospettive di investimento nelle reti di telecomunicazioni a banda larga e ultralarga.“
La decisione arriva dopo una serie di valutazioni e osservazioni sulla importanza dello sviluppo dei servizi digitali e delle infrastrutture di rete, fissa e mobile, quali condizioni per la ripresa della competitività e della crescita dell’economia italiana, oltre che europea. D’altro canto, però, l’arretratezza dell’Italia nell’attuazione dell’Agenda Digitale che ha tra i suoi pilastri proprio la diffusione della banda larga, preoccupa le Autorità. Secondo i dati del Digital Scoreboard 2013, “la percentuale di copertura delle connessioni di nuova generazione è la più bassa in Europa, ammontando alla fine del 2012 al 14% delle famiglie, contro una media europea del 53,8%. Parimenti ben al di sotto della media europea risulta il grado di penetrazione dell’utilizzo dei servizi a banda ultra-larga, dal momento che in Italia sono sostanzialmente assenti sia gli accessi con velocità superiore a 30 Mbps, sia quelli con velocità superiori a 100 Mbps, che in Europa costituiscono, invece, rispettivamente oltre il 14 e il 3 per cento del totale delle connessioni a banda larga”.
Le Autorità, inoltre, affermano che lo sviluppo del mercato “può essere gravemente intralciato in presenza di comportamenti restrittivi della concorrenza e/o di vincoli che limitano gli incentivi all’investimento e all’innovazione” tale che si rende necessaria una indagine del quadro concorrenziale attuale e prospettico “indispensabile al fine di consentire l’individuazione di eventuali criticità concorrenziali ed assicurare che la concorrenza garantendo il corretto set di incentivi agli investimenti e all’innovazione”.
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