Letta: “scorporo della rete è solo estrema ratio” se non si raggiungeranno obiettivi Ue

L’Italia “è indietro” nello sviluppo della banda larga, che è “una grandissima priorità del governo“. Lo ha affermato il premier Enrico Letta presentando il Rapporto Caio sullo stato della banda larga. Pertanto, ha aggiunto, “serve una forte accelerazione che deve essere data dai privati e dal pubblico”. I privati “devono fare gli investimenti“, mentre il pubblico, e in particolare il governo, “deve costruire una matrice di impegni vincolanti e di obiettivi” da raggiungere con “scadenze periodiche con le quali verificare gli impegni che i privati si prendono”.

L’impegno del governo per lo sviluppo della banda larga, ha aggiunto, “deve essere costruire obiettivi vincolanti e questo ha senso non se si tratta semplicemente di preghiere da rivolgere ai privati o di auspici: ha senso perché il potere pubblico ha poteri con sfumature varie di invasività se questi impegni vincolanti non sono raggiunti. Quando dico sfumature diverse dico che esistono strumenti che vanno dagli atti di indirizzo fino alla bomba atomica in cui la valigetta l’hanno in mano Governo e Parlamento e in cui il bottone rosso è lo scorporo e la pubblicizzazione della rete che è l’estrema ratio se si verifica che gli impegni non vengono raggiunti”.

Il premier ha infatti spiegato che “serve una forte accelerazione” per lo sviluppo della banda larga e ha precisato quale deve essere il ruolo dei privati e quale quello del pubblico. I privati, ha proseguito, “devono fare gli investimenti, è assolutamente necessario che avvenga, anche di più rispetto a quelli fatti finora“, mentre il pubblico, in particolare il governo, “deve costruire una matrice di impegni vincolanti e di obiettivi. Questa matrice dev’essere basata su scadenze certe e scadenze periodiche con le quali verificare gli impegni che i privati si prendono, in modo tale che siano verificabili dalla pubblica opinione e dai poteri pubblici”.

Una matrice, ha aggiunto, che “deve vedere l’impegno del governo al suo massimo livello, quindi alla presidenza del consiglio dei ministri, in una logica in cui il nostro compito è legato alla competitività e alle politiche industriali nel campo della diffusione della banda larga”. Il secondo compito del governo, poi, “è intervenire per favorire connettività sistema con P.a.”

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