La passione degli italiani per i dispositivi mobili è cosa nota ma la nuova ricerca Cisco “Connected Life market watch” sul tema mobile e wi-fi, condotta analizzando le risposte date da 620 utenti finali dotati di una connessione broadband (almeno adsl) e possessori di almeno uno smartphone, contribuisce a definire ancora meglio il panorama attuale, soprattutto per quanto riguarda abitudini d’uso e le esigenze percepite per il futuro.
Il primo dato che emerge è che la propensione degli italiani verso il mobile non soffre di battute di arresto, anzi: oggi possiedono in media più di tre dispositivi mobili ciascuno (3,3); oltre l’80% degli intervistati ha dichiarato di avere un computer portatile ed il 73,5% usa lo smartphone; il 35,6% possiede un tablet e una percentuale significativa di intervistati ha dichiarato di utilizzare un po’ di tutto: dai computer portatili agli smartphone ai tablet, oltre a eReader e dispositivi di mobile gaming.
L’80% dei device ha capacità di connessione Wi-Fi che si conferma la tecnologia di accesso predominante (ad eccezione degli smartphone) e di una buona parte dei tablet che hanno capacità di connettività mobile in meno di un quarto dei casi. Il 90% degli smartphone degli intervistati, comunque è abilitato al Wi-Fi. Le chiamate vocali sono ancora effettuate tramite una connessione mobile cellulare, ma non sempre: il 41% degli intervistati utilizza infatti altri strumenti di collaboration quando è connesso alla rete Wi-Fi, che è inoltre preferito per altre applicazioni di comunicazione, come i social media (27%)
L’accesso
Quasi la metà degli intervistati usa il proprio smartphone esclusivamente con una connessione Wi-Fi domestica e la percentuale sale al 74% per gli utilizzatori di Tablet. Numeri che scendono drasticamente, invece, se si da riferimento ai luoghi di lavoro (17% e 36% rispettivamente). Ancora più persone usano i propri dispositivi mobili in posizioni fisse ove sia disponibile una connessione Wi-Fi: oltre il 90% degli intervistati ricerca intenzionalmente una connessione Wi-Fi ed è disponibile ad attendere per accedere a questo tipo di servizio. Tanto che il fenomeno del Wi-Fi pubblico diventa una parte rilevante della vita mobile con il 68% degli intervistati che utilizza gli hotspot disponibili in ristoranti, negozi, caffè, biblioteche, sedi per eventi, con il 45% degli intervistati che li utilizza almeno settimanalmente e in sessioni più lunghe di 30 minuti nel 40% dei casi. Il fatto poi che i terminali siano sempre più smart e che il 44% degli intervistati non debba far nulla (o magari solo la prima volta) per collegarsi alla rete Wi-Fi pubblica è molto apprezzato, e porta il popolo dell’accesso mobile ad auspicare una sempre maggiore introduzione di hotspot pubblici.
E lo ribadisce anche un altro dato: secondo il 41% degli intervistati il Wi-fi pubblico deve essere più veloce, la metà lo vorrebbe più sicuro, migliore in termini di qualità (50%) e di copertura in un maggior numero di luoghi (52%). Inoltre, gli utenti chiedono maggiore presenze di hotspot soprattutto in treni (31%), parchi (30%), ospedali (27%), spiagge (25%) e autobus e fermate degli autobus (18%)
LTE contro Wi-Fi? – Meglio insieme
L’industria della telefonia mobile, spiega Cisco, è attualmente divisa sul rapporto tra LTE e Wi-Fi. Alcuni vedono il Wi-Fi come una tecnologia di transizione sulla strada per LTE perché una volta a regime, non ci sarà più bisogno di connessione Wi-Fi per ottenere velocità di banda più elevate. Secondo altri esperti, invece, non ci sarebbe bisogno di LTE se il Wi-Fi fosse in grado di fornire prestazioni ad elevata velocità ed alto livello di mobilità. Nel caso della ricerca più della metà degli utenti non ha dubbi: prevede che nei prossimi tre anni utilizzerà in modo crescente sia la rete Wi-Fi, sia quella cellulare, anche se un restante 25% ritiene che non ci sarà alcun cambiamento, l’8% invece prevede un incremento dell’uso cellulare e il restante 18% è indeciso.
“Ma un dato ancor più interessante,” spiega Gaetano Pellegrino, senior manager Cisco Consulting Services “è che se restringiamo il campione agli utenti che sono migrati verso LTE allora registriamo un incremento del 37% sull’utilizzo di Internet e dati in mobilità e parallelamente un incremento del 17% sull’uso del Wi-Fi. Si tratta quindi di una win-win strategy, anche se c’è ancora molto da fare per il Wi-Fi pubblico con particolare riferimento alla copertura e alla qualità.”
E l’Internet of Everything?
Gli intervistati sono molto interessati a possibili esperienze d’uso innovative basate su servizi di localizzazione e personalizzazione abilitati dal Wi-Fi, con un gradimento superiore al 50% e punte di oltre il 60% per la personalizzazione dell’informazione commerciale. Ad esempio durante l’acquisto al dettaglio presso punti vendita della grande distribuzione, con strumenti che consentono di avere informazioni o trovare i prodotti nei negozi, buoni d’acquisto e cassa fai da te, oppure durante le esperienze di viaggio, con strumenti per avere informazioni in aeroporto: gate, voli, negozi, check-in e quanto possibile per evitare le file).
“Naturalmente, la sicurezza dei dati e dei dispositivi è fondamentale”, commenta Pellegrino, “gli utenti mobili sono disposti a concedere informazioni circa alcuni dati personali in cambio di una migliore esperienza d’uso, ma desiderano mantenerne il controllo, desiderano sapere chi utilizza i dati e come questi dati verranno utilizzati. Inoltre, i nostri intervistati sarebbero disposti a riconoscere valore a questi servizi, alla disponibilità di banda larga mobile (27%), ad una maggiore sicurezza (43%) ed affidabilità del servizio (28%)”.
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