Il 69% degli under 18 teme il cyberbullismo. Parte la campagna “Se mi posti ti cancello”

Il 23% degli under 18 in Italia trascorre tra le 5 e le oltre 10 ore su Internet (+4% rispetto al 2013),  l8% è connesso 24 ore su 24; il 44% non ha bisogno di una postazione per connettersi ma lo fa da qualsiasi posto, grazie alla diffusione del wifi e di dispositivi internet mobili come gli smartphone, posseduti dall’85% di under 18. La rete è il luogo della socialità, ma anche dei rischi che arrivano, ad esempio, dal cyber bullismo, la principale minaccia nella vita di adolescenti e pre-adolescenti, secondo il 69% di essi (dati tratti da “Safer Internet Day study: il cyberbullismo”, Ipsos per Save the Children, 2014). 

Per questo oggi, in occasione del Safer Internet Day, la giornata  istituita dalla Commissione Europea, nell’ambito del programma Safer Internet, per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei Nuovi Media tra i più giovani, a Roma viene lanciata la campagna “Se mi posti ti cancello, un’iniziativa del progetto Generazioni Connesse – Safer Internet Center italiano, il partenariato composto da alcune tra le principali realtà italiane che si occupano di promuovere  fra i minori un uso consapevole dei Nuovi Media (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Polizia Postale e delle Comunicazioni, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino), coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e co-finanziato dalla Commissione Europea. Lanciato con uno spot è un invito ai giovani, si legge in una nota, ad “uscire allo scoperto e a raccontare la vita digitale per condividerne lati buoni e meno buoni con i propri pari, con un video e successivamente una web serie che accoglierà e svilupperà riflessioni e idee dei ragazzi stessi”. Obiettivo della campagna è stimolare adolescenti e pre-adolescenti (11-16 anni il “target” della campagna) ad un uso responsabile e positivo della rete.

In situazioni complesse, infatti, spesso la reazione è quella di chiudersi: nello specifico alla domanda i tuoi coetanei come si comportano se qualcuno li  “prende di mira”,  il 15% dei ragazzi risponde non si confida con nessuno, il 28% ne parla con i genitori, il 41% con gli amici. E chiamati a indicare le principali conseguenze di atti di cyberbullismo, il 69% dei ragazzi e delle ragazze indicano l’isolamento e la perdita della voglia di uscire e frequentare gli amici, il 62% il rifiuto ad andare a scuola, a fare sport o altro, il 53% l’insorgere della depressione, il 45% il chiudersi nel silenzio e il rifiuto a confidarsi. 

Condivisione e dialogo, invece, sono ritenuti la chiave per affrontare la vita online. Antonio Apruzzese, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni dichiara “In questa importante giornata dedicata alla sicurezza nel web, ribadiamo quanto sia importante condividere: dare voce insieme, grandi e piccoli, a ciò che la rete offre di bello ma anche far emergere il negativo che da essa può scaturire. Uscire dal silenzio significa sfruttare l’effetto amplificatore della comunicazione che la Rete Internet offre per proteggere e difendere i più deboli, sempre.”

Un impegno importante, ribadito anche dalle istituzioni presenti all’evento: “La Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione ha sostenuto sin da subito il progetto ‘Generazioni connesse’, perché crede nella necessità di formare i giovani, con il coinvolgimento indispensabile di docenti e genitori” spiega Giovanna Boda, Direttore Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione “Il Miur assicura da anni un presidio costante di attenzione e promozione di progetti volti a sensibilizzare gli studenti all’utilizzo sicuro e responsabile della Rete e a  contrastare i pericoli che si possono incontrare navigando su Internet”.  

Il tutto, aggiungiamo noi, senza demonizzare la rete, ma evidenziandone sia le opportunità che le minacce perchè è nella consapevolezza dei propri diritti ma anche delle dinamiche della rete, che risiede l’unica vera arma per prevenire il cyberbullismo.

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