Italian Innovation Day: in Silicon Valley per parlare di startup e degli innovatori italiani

L’Italia ha talento e tecnologie da valorizzare in Silicon Valley. Attraverso eventi come questo stiamo facendo passare il messaggio che l’Italia è un paese in cui gli americani possono investire. La rete degli italiani in Silicon Valley è un asset importante per il nostro paese”. Con queste parole il Console Italiano a San Francisco Mauro Battocchi ha aperto l’edizione 2014 dell’Italian Innovation Day, lo showcase degli innovatori italiani in Silicon Valley, organizzata dalla fondazione Mind the Bridge in collaborazione con il Consolato Italiano a San Francisco e Camera di Commercio di Roma.

La scelta della Silicon Valley quale luogo per parlare di lavoro e  Italia non è stata fatta:  “per dirci quanto siamo bravi, né per tornare a casa con degli assegni. Ma per confrontarci con l’ecosistema più avanzato al mondo e capire quali sono i punti di debolezza su cui lavorare e i punti di forza che, nonostante tutto quello che si dice, abbiamo – ha commentato Marco Marinucci, founder e direttore esecutivo di MTB, aprendo i lavori – Questo è il fine dell’Italian Innovation Day così come dei programmi che come Mind the Bridge gestiamo a San Francisco, dalla Startup School all’Angel Investing Program e all’Executive Intrapreneurship Program: solo questo può servire a migliorarsi sempre”.

Istantanea ben riprodotta dalla lettura dei dati di confronto USA/Europa esposti da Alberto Onetti, Chairman della fondazione: “Il valore delle startup europee è complessivamente stimabile in 36 miliardi di dollari mentre quello delle cugine a stelle e strisce 1.773 triliardi Questo dato evidenzia in modo impietoso la distanza tra nuovo e vecchio continente e ci dice che le grandi imprese tecnologiche, salvo qualche rara eccezione come Skype, Rovio, Spotify, Soundcloud, Zalando, Yoox o King.com, non vivono qui. Però resto ottimista”.

Oggi, in Europa come in Italia, a differenza di anche solo cinque anni fa, si registra infatti un ecosistema startup che comprende, oltre alle aziende stesse, anche incubatori, acceleratori, business angel, fondi, crowdfunding. Tutti ingredienti utili a far “lievitare” la torta dell’economia.  Ma va trovata “una ricetta per metterli insieme e la ricetta che abbiamo individuato con Startup Europe Partnership, il programma che la Commissione Europea ha affidato alla guida di Mind the Bridge, è quella di una piattaforma che faccia da ‘ponte’ tra le startup europee più interessanti e le grandi imprese – ha proseguito Alberto Onetti – Grandi imprese che vogliano comprare e distribuire prodotti e servizi da startup, investire in tecnologie innovative e, in alcuni casi, acquisire startup. Orange, Telefonica, BBVA hanno già aderito; altre se ne aggiungeranno. Se funziona, come siamo convinti, in qualche anno avremo anche dalla nostra parte delle startup in grado di competere a livello globale”. “La sfida per l’Italia e l’Europa è quella di creare nuove imprese high tech che sappiano crescere: “Il successo economico delle nazioni dipende dal posto in cui aziende e lavoratori high-tech decidono di localizzarsi”, ha concluso Enrico Moretti, Professor of Economics alla University of California di Berkeley.

8 i progetti innovativi di altrettanti Makers invitati a prendere parte alla manifestazione: Sensoria, W_Lamp, Hands, DQuid, Off Grid Box, OSVehicle, MakeTank, Makoo Jewels. Premiato Sensoria Fitness un calzino intelligente in grado di rilevare pressione e forza del piede e di comunicare i dati relativi a tipologia e livello di attività, analisi semplificata dell’andatura e tanto altro ancora. I calzini sono infatti attraversati da sensori tessili e accoppiati con una cavigliera elettronica che non solo tiene traccia di passi, velocità, calorie, altitudine e distanza, ma va ben oltre, monitorando cadenza, tecnica di appoggio del piede e distribuzione del peso nel momento in cui una persona li indossa e va a fare una passeggiata o una corsa.

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