Sicurezza, Kaspersky: “lo spionaggio rallenta l’evoluzione del cyberspazio”

Il tema della sicurezza è diventato centrale nel dibattito mondiale anche, come nota Trend Micro in occasione del rilascio del report 2013  “Guadagnare sulle informazioni digitali”, per effetto dello scandalo provocato dal Datagate che ha portato alla ribalta il tema dello spionaggio nazionale e sovranazionale della rete.  “Se oggi Dante fosse vivo sarebbe senza dubbio sconvolto dal fatto che oggi i sette cerchi non si riferiscono all’Inferno, bensì alle minacce informatiche” è quanto ha dichiarato Eugene Kaspersky, Ceo e fondatore dell’omonima società che si occupa di sicurezza informatica, per descrivere lo stato dell’arte del cybercrime nella lectio magistralis che ha tenuto oggi a Roma presso la sede nazionale di Confcommercio.

Come nell’Inferno dantesco, si legge in una nota, “i moderni cerchi delle minacce informatiche sono collegati a fasi cronologiche. Tutto ha inizio nel Limbo – il primo cerchio – con i ricercatori occupati a fronteggiare un codice dannoso. Per poi finire con l’ultima minaccia – il settimo cerchio – che consiste nella minaccia mortale derivante dalla militarizzazione di Internet e dall’escalation della corsa agli armamenti cibernetici globale: cyber-terroristi, che con la copia e personalizzazione del codice maligno – probabilmente sviluppato da figure supportate da alcuni Paesi – potrebbe davvero trasformare il mondo in un inferno”.

E sul post Datagate spiega che “Lo spionaggio rovina la fiducia che c’è tra le nazioni e rallenta l’evoluzione del cyberspazio“. Il rischio è che i governi “vogliano controllare le frontiere geografiche di Internet dando vita così ad una frammentazione del web. Un altro effetto – aggiunge – sarà la destinazione di risorse economiche da parte degli Stati a progetti informatici nazionali, disperdendo così risorse per progetti internazionali. Anche questo potrebbe rallentare l’evoluzione del cyberspazio, la frammentazione ci divide, non ci unisce”. Secondo Kaspersky, invece, le rivelazioni di Edward Snowden non hanno cambiato i comportamenti dei consumatori nei confronti di Internet: “Quanti di voi non usano Google o la mail perché l’Nsa ci guarda?“, ha chiesto provocatoriamente “Non hanno avuto nessun impatto, la gente continua ad usare questi servizi”, ha osservato Kaspersky.

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