Brasile approva legge a tutela della privacy dopo scandalo Datagate

Otto mesi dopo le prime denunce di spionaggio Usa in territorio brasiliano, la Camera dei deputati di Brasilia ha approvato, ieri, la creazione del Marco Civil da Internet, una sorta di Costituzione della Rete, per assicurarne la “neutralità” e garantire il rispetto della privacy per chi usa il web nel Paese sudamericano. Considerato una “priorità” dal governo di Dilma Rousseff – specialmente dopo che documenti ottenuti dall’ex analista Nsa, Edward Snowden, avevano rivelato che anche il capo di Stato era finita nel mirino delle intercettazioni americane – il disegno di legge ora approda al Senato per il via libera definitivo. È infatti desiderio della Rousseff poter presentare il testo pronto alla Conferenza mondiale sulla governance di internet in programma il mese prossimo a San Paolo.

Tra le novità del progetto, il divieto per i provider di servizi internet di accedere al contenuto delle informazioni scambiate tra gli utenti: in pratica, salvo ipotesi espressamente previste dalla legge, sarà proibito monitorare, filtrare, analizzare o controllare informazioni per fini di web marketing. A partire da adesso è poi considerato inviolabile il segreto delle comunicazioni dei clienti della rete. Secondo il relatore del progetto, Alessandro Molon, viene inoltre “rafforzata la libertà di espressione”. Siti come Facebook o Google non potranno più essere responsabilizzati per pubblicazioni fatte da terzi. A meno che non intervenga un giudice e ne ordini il ritiro perché considerate illecite. Secondo alcuni analisti, tuttavia, la norma apre spazio alla censura, quando consente a un tribunale di esigere la revoca di un contenuto in presenza di un “interesse della collettività“, concetto ritenuto troppo vago e impreciso.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here