IoE e wearable device: salute, benessere e non solo…

Una recente ricerca di ABI Research prevede, per il  2014, la spedizione di più di due milioni di smart glass mentre, nel complesso, il mercato dei wearable device toccherà 90 milioni di spedizioni. Numeri di tutto rispetto che danno conto di un fenomeno, quello dei device indossabili, destinato inesorabilmente a crescere. E’ proprio la dimensione indossabile delle tecnologie, infatti, uno dei comparti destinato a vedere la massima esplosione nell’ottica IoE, lì dove device incontrano le persone, ed insieme ridefiniscono processi, anche quelli professionali.

Secondo ABI Research ad attirare l’attenzione degli utenti saranno soprattutto  oggetti e strumenti capaci di far chiaramente percepire la loro utilità. Lo dimostra il fatto che già oggi il campo più attivo sul fronte wearable device è sicuramente l’healtcare: salute e benessere personale  cui seguono le declinazioni applicate all’interazione col mondo esterno.

Wearable device e salute

Biostamp-550x309Come dichiarato da Dave Evans Chief Futurist di Cisco: “alla maggior parte delle persone oggi tecnologia indossabili richiamano alla mente dispositivi di monitoraggio personali come Fitbit o Nike + FuelBand che registrano il ritmo cardiaco, pressione arteriosa, intensità di esercizio e anche il sonno. Ma questo concetto evolverà e diventerà ancora più personale” spiega Evans. Se spingiamo lo sguardo più in avanti “Le donne in gravidanza indosseranno tatuaggi elettronici intelligenti, per monitorare la frequenza cardiaca e le onde cerebrali fetali e anche informare il medico direttamente quando è il momento di andare in ospedale”. Una visione decisamente futuristica quella di Evans che però, a ben leggerla, è una delle tante evoluzioni di qualcosa di esistente “il concetto di device indossabili – spiega Evans – non è nuovo. Per millenni gli esseri umani si sono adornati con tatuaggi e gioielli che parlavano di loro. Lo stesso è con i device smart  indossabili, solo che quanto viene comunicato è molto molto di più”. 

Spostandoci sull’ambito professionale, di recente i Google Glass, gli smart device per eccellenza, sono stati adottati dal Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, presso il pronto soccorso ospedaliero. Qui l’uso di device indossabili si è rivelato estremamente utile ai medici soprattutto nella fase di acquisizione in tempo reale delle informazioni sui pazienti senza mai essere costretti a lasciarli. ”Siamo stati in grado di accedere al nostro database interno in modo sicuro. I medici hanno parlato con i pazienti, li hanno esaminati e hanno eseguito le procedure necessarie, mentre al contempo vedevano i dati tratti dal db direttamente sui glass, nel loro campo visivo“ ha dichiarato John Halamka, CIO della struttura. Ancora una volta dall’unione virtuosa di dati, device, processi e persone, arriva il futuro.

Wearable device e ambiente

voice-translator-550x309Parlare di device indossabili applicati all’interazione con l’ambiente circostante, lavorativo ma anche ricreativo,  vuol dire necessariamente far riferimento alla realtà aumentata, ovvero all’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Da tempo app dedicate montate su tablet e smartphone permettono, in ambienti studiati per “trasmettere” dati e informazioni, di saperne di più su parchi, musei, etc… ma nel mondo del wearable sono i Google Glass, ancora una volta a rappresentare un esempio perfetto: una volta indossati permetteranno di interagire con l’ambiente circostante nelle più svariate occasioni e modalità. Recentemente, ad esempio, la casa automobilistica Hyndai ha annunciato una partnership con Google per utilizzare gli occhiali smart nell’intreazione con alcuni autoveicoli e, in futuro, i guidatori potranno essere informati sui problemi alla circolazione o ricevere messaggi di testo direttamente sugli occhiali. 

I Glass non sono gli unici esempi di device indossabili capaci di permettere alle persone di interagire con il mondo, specialmente quando al device si connettono i dati su cloud computing. “Un esempio davvero emozionante è SIGMO – spiega sempre Dave Evans di Cisco – un traduttore di lingua che si può agganciare alla maglietta, o indossare al polso. Il costo è di circa 50 dollari, e quando è collegato al cloud, è in grado di fornire la traduzione vocale in tempo reale di 25 lingue. SIGMO ha stracciato  il suo obiettivo di raccolta fondi di 15.000 dollari sul sito di crowd-funding Indiegogo.com, raggiungendo quasi un quarto di milione. Ciò dimostra quanto sia forte la domanda per questi tipi di gadget”. 

Dai wearable device all’uomo bionico?

Più che una realtà è una provocazione ed arriva sempre dal “visionario” Evans, ma sono molte le provocazioni tecnologiche che negli anni, si sono sono trasformate in realtà. “Posso anche immaginare il giorno in cui  device indossabili diventereanno oggetti sostituibili. Oggi usiamo i trapianti di cornea per riparare gli occhi danneggiati. In futuro, potremmo essere in grado di inserire gli occhi artificiali con capacità di zoom, sensori ad infrarossi e visione notturna. Le protesi che usiamo per la sostituzione degli arti diventeranno ancora più potenti e flessibile rispetto alle originali membra “organiche“.

Tutte queste possibilità, e anche molte altre, saranno abilitate da Internet of Everything, che fornisce connessioni ricche e preziose tra le persone, processi, dati e cose. Mano a mano che la tecnologia diventerà sempre più piccola, più economica e più potente, e nella prospettiva di 50 miliardi di device connessi entro il prossimo decennio, “le vere possibilità andranno ben oltre ciò che possiamo immaginare oggi”. 

 

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