Antitrust: consumatori contro Google, soluzioni accettate da Ue non bastano

Non c’è pace per Google: il Beuc, l’organizzazione che raggruppa molte associazioni di consumatori europei, torna all’attacco accusando il colosso della ricerca di penalizzare altri motori di ricerca, soprattutto quando si tratta di servizi di comparazione dei prezzi. L’organizzazione ha quindi annunciato di aver presentato un ricorso formale a Bruxelles dopo che Commissione Ue aveva accettato gli impegni presi dal gruppo di Mountain View per porre rimedio, attraverso interventi volontari ma concordati, a una situazione di accertato squilibrio che falsava la concorrenza.

Il Beuc – si legge in una nota – ritiene che i danni causati ai consumatori dalle pratiche seguite da Google non siano stati valutati correttamente“. Secondo Monique Goyens, direttrice del Beuc, “nessuna vera risposta è stata trovata per impedire che Google continui a gestore i risultati delle ricerche come meglio gli conviene. I consumatori europei meritano un trattamento migliore, i rimedi proposti da Google non incontrano le legittime aspettative degli utenti”.

Tra le proposte accettate dall’Europa a febbraio scorso, Google darà ai fornitori di contenuti la possibilità di chiamarsi fuori dall’uso che Google fa dei loro contenuti, senza essere penalizzati. Rimuoverà la clausola di esclusiva dai suoi accordi con chi fornisce servizi di ricerca pubblicitaria. Infine, ci sarà un organismo di monitoraggio indipendente che si assicurerà che Google applichi i propri impegni. Già all’indomani dell’accordo Ue-Google le reazioni delle “rivali” non si erano fatte attendere: la proposta di Google che la Ue ha accettato è “peggio di niente”, dice il gruppo di 17 operatori battezzato FairSearch di cui fanno parte, tra gli altri, Microsoft, Oracle, Nokia, Expedia e TripAdvisor, che chiedono un nuovo market test anche su questo pacchetto di rimedi. 

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