Politecnico di Milano: Mobile & App Economy vale 1,6% del PIL

Smartphone, tablet, reti mobili broadband, e applicazioni hanno creato un vero e proprio circolo virtuoso che sta modificando profondamente i consumi digitali degli italiani e gli investimenti delle aziende. Entro la fine di quest’anno, gli italiani che navigano mensilmente via smartphone e tablet saranno più di 30 milioni. È quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio Mobile & App Economy del Politecnico di Milano. I dati della ricerca mostrano come lo sviluppo di un ecosistema Mobile e la conseguente ampia diffusione dell’accesso a Internet da smartphone e tablet tra gli utenti abbia generato effetti rilevanti in chiave economica.

Questa domanda ha abilitato opportunità innumerevoli per le imprese per gestire via Mobile la relazione con i propri consumatori e per automatizzare e rendere più efficienti i propri processi aziendali. Sta sviluppandosi quindi una nuova porzione di economia che chiamiamo Mobile & App Economy e che nel 2013 vale già 25,4 miliardi di €, pari all’1,6% del PIL” afferma Andrea Rangone, Coordinatore Osservatori ICT del Politecnico di Milano. “Questo mercato è destinato a crescere significativamente nei prossimi anni arrivando a raggiungere i 40 miliardi di euro, pari al 2,5% del PIL, grazie soprattutto alla spinta generata dall’utilizzo crescente di soluzioni di Mobile Commerce e Mobile Payment”.

Mercati_MobileAppEconomy

Sono 37 milioni gli smartphone e 7,5 milioni i tablet diffusi in Italia e diventeranno rispettivamente 45 e 12 milioni a fine 2014; le reti mobili a banda larga LTE a fine anno raggiungeranno circa il 60% della popolazione; si sono moltiplicate nel corso del 2013 offerte bundle (voce, messaggistica, connettività) a prezzi molto contenuti mentre le applicazioni disponibili negli store hanno toccato quota 2,5 milioni e aumentano le soluzioni Mobile sviluppate all’interno delle imprese o delle pubbliche amministrazioni.

Tra gli effetti generati sul consumatore dalla maturità dell’ecosistema mobile è stato riscontrato anzitutto un incremento del tempo trascorso dagli italiani su Internet dai Mobile device, che sottrae quote alla navigazione da Pc: stiamo parlando di 75 minuti medi giornalieri per lo Smartphone e 66 per il Tablet contro i 106 minuti (-14% sull’anno precedente) del Pc portatile” afferma Guido Argieri, Telco & Media Director Doxa. “La maggior parte delle attività (circa la metà nel caso dei tablet e addirittura due terzi nel caso degli Smartphone) è svolta tramite Applicazioni piuttosto che siti Web. Oltre a Social, Gaming, Meteo e Mappe, tra le Applicazioni scaricate dagli utenti ci sono anche quelle delle imprese di cui loro sono consumatori: al primo posto troviamo le Applicazioni legate a trasporti e viaggi, seguite da quelle del settore finanziario e da quelle dei retailer dell’elettronica di consumo.

L’impatto economico generato dall’ecosistema Mobile che si è creato ha dato origine alla cosiddetta Mobile & App Economy, che nel 2013 vale già 25,4 miliardi di euro: rapportato al Pil rappresenta l’1,6%. Oltre l’80% della Mobile & App Economy proviene dai consumi diretti di consumatori e imprese, che complessivamente hanno speso oltre 20 miliardi di euro; la restante parte fa riferimento agli investimenti delle imprese in reti mobili, nello sviluppo di soluzioni software Mobile rivolte ai consumatori o ai propri dipendenti, in soluzioni che sfruttano gli “oggetti intelligenti” (IoT) per migliorare i processi aziendali o offrire nuovi prodotti e servizi e in attività di Marketing tramite device mobili (Mobile Marketing).

Continuerà la fortissima crescita del mercato del Mobile Commerce: la ricerca stima che dagli attuali 1,2 miliardi si arriverà nel 2016 a oltre 7 miliardi di euro, con un peso relativo sull’eCommerce che, se oggi è pari al 12%, tra 3 anni potrebbe superare il 40%.

Non sarà da meno la spesa delle imprese in attività di mobile marketing tramite i nuovi device (smartphone e tablet), trainati in particolare dalla Pubblicità, ma anche dalla nascita dei servizi di Mobile Couponing. Molta attenzione sarà dedicata dalle imprese anche allo sviluppo di soluzioni software Mobile volte, da un lato, a gestire la relazione con i propri consumatori e dall’altro, a migliorare la produttività e l’efficacia del lavoro dei propri dipendenti, soprattutto quelli in mobilità. Complessivamente per queste variegate tipologie di investimenti le imprese nel 2016 spenderanno il doppio di quanto speso nel 2013.

Infine, la grande scommessa è sul mercato abilitato dagli “oggetti intelligenti”: alcuni ambiti già avviati proseguiranno il loro cammino, in particolare le auto connesse (smart car), portando il valore di questo mercato nel 2016 a 1,6 miliardi di euro (+80% in 3 anni). Ma a questi ambiti applicativi se ne potrebbero affiancare molti altri, sfruttando, ad esempio, la nascita degli oggetti indossabili e lo sviluppo di soluzioni nuove in ambiente cittadino e sanitario, come mostrano alcune interessanti sperimentazioni internazionali.

A questi effetti diretti della Mobile & App Economy sul PIL, si potrebbero aggiungere diversi altri benefici indiretti – commenta Marta Valsecchi, Responsabile della Ricerca. Alcuni esempi sono: l’aumento di produttività dei Mobile worker (stimabile nel 2013 nell’ordine di grandezza dei 10 miliardi di euro sulla forza lavoro italiana); l’impatto positivo dell’utilizzo dei canali informativi Mobile sulle vendite offline; l’effetto benefico del Mobile nell’allargare la base di utenti Internet, cioè nel ridurre il digital divide italiano.”

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