Ue: dal Parlamento arriva lo stop ai costi di roaming

Stop ai costi di roaming da dicembre 2015 e ulteriore definizione del tema net neutrality: queste le principali evidenze di un voto, quello di oggi al Parlamento Europeo, che ha già riscosso il plauso di Neelie Kroes, sostenitrice e promotrice del provvedimento, e gli scetticismi del mondo business, Etno in primis. Due azioni che si inseriscono in quell’insieme di azioni stanno definendo le regole per il mercato unico delle telecomunicazioni in Europa.

Dopo il voto dello scorso 18 marzo, oggi i deputati hanno chiesto norme chiare per evitare che i fornitori di accesso a internet promuovano alcuni servizi a discapito di altri. Il regolatore delle telecomunicazioni europee BEREC ha già riferito che diversi fornitori di accesso a internet stavano bloccando o rallentando servizi come “Skype” (utilizzato per effettuare telefonate via internet). I fornitori di connessione internet sarebbero ancora in grado di offrire servizi specializzati di qualità superiore, come i video on demand e le applicazioni dati business-critical con cloud ad alta intensità (per l’archiviazione dati), a condizione che tali servizi non siano forniti a “discapito della disponibilità o della qualità dei servizi di accesso ad internet” offerti a altre società o servizi.

Ma i deputati hanno abbreviato la lista dei casi “eccezionali“, rispetto alla proposta della Commissione europea, in cui i fornitori avrebbero ancora avuto il diritto di bloccare o rallentare la connessione internet. Sarebbero autorizzate misure necessarie per bloccare o rallentare Internet solo in casi eccezionali, ad esempio, ove espressamente ordinato da un tribunale. Se si utilizzano tali “misure di gestione del traffico“, queste devono essere “trasparenti, non discriminatorie e proporzionate” e “sono mantenute per il tempo strettamente necessario“, hanno aggiunto.

I deputati hanno ribadito, inoltre, che l’accesso a internet dovrebbe essere fornito in conformità con il principio di “neutralità della rete“, che significa che tutto il traffico Internet deve essere trattato allo stesso modo, senza discriminazioni, limitazioni o interferenze, indipendentemente da mittente, destinatario, tipo di servizio, contenuto, dispositivo, servizio o applicazione.

Costi di Roaming

I deputati hanno anche modificato il testo per abolire i costi del “roaming” (costi aggiuntivi per l’utilizzo di un telefono cellulare per chiamare, inviare messaggi di testo o accedere a internet in un altro paese dell’UE) in tutta l’UE dal 15 dicembre 2015. I deputati hanno aggiunto che nel caso di uso abusivo dei servizi di roaming, tuttavia, potrebbero eccezionalmente essere imposti costi ridotti. 

Neelie Kroes, che in settimana aveva scritto una lettera aperta in cui auspicava l’approvazione del regolamento con lo stop alle tariffe di roaming e la promozione della neutralità della rete, ha espresso immediata soddisfazione: “Quasi tutti noi dipendiamo da connessioni mobili e internet come parte della nostra vita quotidiana. Dobbiamo sapere cosa stiamo comprando e dovremmo avere la possibilità di cambiare idea. Le aziende devono avere la possibilità di servire tutti noi, e questo regolamento rende più facile farlo. Nel 2010 – aggiunge – ho promesso di mettere fine alle tariffe di roaming entro il 2015, e ora siamo ad un passo dal raggiungimento di questo risultato.” Al di là della barriera altamente visibile del roaming siamo ormai vicini a rimuovere molti altri ostacoli così i cittadini europei possano godere aperte, comunicazioni senza soluzione di continuità ovunque si trovino”.

Il Parlamento ha votato in prima lettura il progetto di legge per consolidare il lavoro svolto finora e trasmetterlo al prossimo Parlamento.

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