L’appello dei Digital Champion: l’Europa ha bisogno di un Digital President

L’Europa ha bisogno di un “Digital President” in grado di puntare sulle nuove tecnologie per dare impulso all’economia e all’innovazione. Questo è l’appello dei Digital Champions europei in una lettera aperta ai candidati per la presidenza della Commissione Europea ormai a pochi giorni delle elezioni che rinnoveranno il Parlamento Ue. L’appello segue di pochi giorni il duro monito portato alla politica dal Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario per l’Agenda digitale Neelie Kroes, che ha accusato, neppure troppo velatamente, la politica europea di non fare abbastanza per promuovere davvero il digitale.

Stavolta sono i Digital Champion proprio da lei voluti insieme a Juaquin Almunia per promuovere la cultura del digitale nei rispettivi Paesi, a firmare una lettera aperta indirizzata candidati Presidenti con cui chiedono a gran voce per il futuro un “Digital President” che si impegni in modo preciso su una serie di importanti fronti.

Innanzitutto un impegno per la digital economy che ad oggi non sembra esistere nell’UE. “L’economia è di per sé digitale. […] Internet e le comunicazioni digitali hanno trasformato le economie come è accaduto nel XVIII secolo con la locomotiva a vapore e nel XIX con l’elettricità” si legge nella lettera. “Il nuovo presidente della Commissione dovrà dunque razionalizzare il portfolio digitale e prendersi la responsabilità del successo in questo settore“.

E poi l’occupazione. Solo incoraggiando il digitale l’Europa potrà creare occupazione e tornare crescere in un ambito che chiede con forza riforme e rinnovamento. Tra il 2004 e il 2009 l’ICT ha contribuito a creare oltre il 20% della crescita economica dei paesi avanzati e, per il futuro, il comparto del digitale dovrebbe crescere sette volte più velocemente del Pil europeo. In questo quadro è particolarmente essenziale risolvere il problema della disoccupazione giovanile. Come precisano i Digital Champion “nonostante il record di disoccupati e inoccupati, le imprese faticano a trovare personale con adeguate competenze digitali. L’Europa deve colmare questo gap ed è per questo che il prossimo presidente della Commissione europea deve rafforzare la Grand Coalition for Digital Jobs”.

Un’attenzione particolare meritano le infrastrutture, nodo nevralgico tra la crescita dell’occupazione e l’acquisizione delle competenze digitali. “Un’economia competitiva non può basarsi su infrastrutture obsolete. Le stime parlano di investimenti per 200 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi fissati per la banda larga nel 2020. Si tratta di un investimento che è alla base della crescita futura e della creazione di posti di lavoro, un investimento che non può più essere rimandato e che deve essere la priorità per il prossimo leader della Commissione europea“.

Secondo i Digital Champion saranno proprio le imprese tecnologiche a giocare un ruolo fondamentale per la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro. Secondo l’Oecd, la maggior parte dei posti di lavoro saranno creati da aziende giovani, create da 5 anni o poco più. “La cosiddetta app economy da sola creerà 4,8 milioni di posti di lavoro entro il 2018 e triplicherà il fatturato da 17,5 miliardi a 63 miliardi. Il potenziale è, quindi, enorme e sarà compito  della politica riconoscerne e valorizzarne l’importanza  per creare economie moderne e dinamiche. E’ per questo che chiediamo di sostenere il Manifesto per le Startup e di inserire le raccomandazioni contenute nel vostro programma politico“.

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