Cina: sicurezza Internet necessaria per contrastare “forze ostili”

Wang Xiujun, il vice direttore del China National Internet Information Office, impegnato nella regolamentazione dell’informazione online ha dichiarato ai media di stato che Pechino deve rafforzare la sicurezza sul fronte Internet, perché “forze ostili d’oltremare” stanno usando la rete per “attaccare, calunniare e diffondere voci”. Il vice direttore, secondo quanto riporta The People’s Daily, il giornale ufficiale del Partito Comunista Cinese, ha detto altresì che la sicurezza politica è fondamentale.

Le osservazioni di Wang coincidono con un ampio giro di vite sulla libertà di espressione online che si è intensificata da quando il presidente Xi Jinping è salito al potere lo scorso anno. Limitazioni che hanno attirato le critiche dei sostenitori dei diritti umani in patria e all’estero. “Forze ostili d’oltremare utilizzano Internet come canale principale per penetrare e distruggerci” sostiene Wang “usando internet, in nome della libertà della rete, nel tentativo di minare la stabilità del nostro paese e la sicurezza nazionale“. Vincere “la lotta per la penetrazione ideologicapotrebbe decidere il  futuro del nostro partito e del paese”  prosegue Wang. Nel mese di febbraio, il presidente Xi ha preso le redini di un ente governativo impegnato nella sicurezza Internet, con l’obiettivo di trasformare la Cina in una “potenza informatica” . Secondo il politico, lavorare sull’opinione pubblica online è una responsabilità a lungo termine e l’uso dei internet potrebbe essere utile per la diffusione della disciplina.

Il partito ha rinnovato una campagna per il controllo dell’on-line lo scorso anno, minacciando azioni legali contro gli utenti nel caso in cui i loro messaggi provenienti da siti di microblogging siano ripubblicati più di 500 volte o visti da più di 5.000 persone.

Le rivelazioni del Datagate sulle attività di intelligence e sorveglianza a danno della Cina hanno intensificato ulteriormente la stretta sull’informazione on line, ormai liberamente accessibile per gli utenti cinesi solo attraverso particolari software per aggirare le tecniche di oscuramento. Proprio a seguito della pubblicazione dei documenti di Snowden, e degli articoli comparsi sul New York Times e Der Spiegel in merito all’attività di spionaggio dell’Nsa sui server cinesi e a danno dell’azienda orientale Huawei Technologies, il ministero della Difesa cinese a marzo aveva dichiarato di volere rinforzare la sua sicurezza internet.

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