In attuazione del piano Destinazione Italia (decreto-legge n. 145/2013) parte la misura Italia Startup Visa, che mira ad attrarre talenti e a favorire la nascita di nuove imprese attraverso il rilascio di visti a imprenditori stranieri che vogliono avviare startup innovative. Nello specifico i visti sono destinati a cittadini stranieri extra-Ue e che dispongano di risorse non inferiori a 50mila euro, provenienti da fondi diventure capital o altri investitori, da portali per la raccolta di capitali (crowdfunding), dafinanziamenti rilasciati da enti governativi o non-governativi italiani o stranieri o da una combinazione delle diverse fonti.
Il piano segue il decreto-legge n. 179/2012 con cui nella legislazione italiana è stata introdotta la definizione di startup innovativa nonchè le misure specifiche in materia di disciplina fiscale, accesso al credito bancario, investimenti in capitale di rischio, internazionalizzazione e legislazione del lavoro. Il dl ha anche definito il ruolo degli incubatori, cioè aziende che ospitano e sostengono le idee imprenditoriali per accelerarne l’ingresso sul mercato mentre il decreto del ministro dello Sviluppo economico del 22 febbraio 2013 ha poi definito i requisiti richiesti agli incubatori per accedere alla certificazione e quindi ad alcune delle agevolazioni attribuite alle startup innovative.
In questo contesto, in linea con la misura 44 del piano Destinazione Italia, nasce appunto la misura Italia Startup Visa. Il piano Destinazione Italia aveva infatti individuato nello snellimento delle procedure per la concessione dei visti una leva strategica per lo sviluppo dell’innovazione in Italia e aveva previsto l’accesso a un visto startup per chi sceglie di costituire una nuova impresa innovativa in Italia. Una strategia che ha poi determinato l’introduzione nel decreto Flussi 2013 di una nuova categoria di ingresso in Italia per motivi di lavoro autonomo, cioè quella relativa ai “cittadini stranieri per la costituzione di imprese startup innovative”.
Un comitato tecnico istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico valuta la validità delle iniziative startup, tenendo conto anche di eventuali servizi di accoglienza offerti dagli incubatori certificati, e concede il nulla osta che il richiedente deve presentare alla rappresentanza diplomatico-consolare per l’ottenimento del visto di lavoro autonomo startup della durata di un anno.
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