Ricerca Idate: Telco europee in affanno, entrate diminuite del 12% dal 2008

IDATE, osservatorio francese sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ha rilasciato la sua Digiworld yearbook 2014 studio dedicato al mercato ICT in Europa. E i dati raccolti non sono dei più incoraggianti poichè definiscono uno scenario “in stallo” con le telco europee in affanno nonostante il boom delle reti mobili.

Secondo la ricerca, il mercato ICT mondiale (escluso internet e software) ha generato un fatturato da 3.500 miliardi di euro nel 2013 pari a una quota sul PIL mondiale del 5,9%, in calo rispetto al 6,6% nel 2009 ma in crescita del 3,2%rispetto al 2012. Una crescita moderata più simile a “una leggera deflazione, viste le molte innovazioni del mercato” spiega il responsabile del rapporto, Didier Pouillot.

E in questo scenario l’Europa appare in affanno: il fatturato delle telco nei mercati di riferimento di  Italia, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, è sceso del 12% dal 2008 per arrivare nel 2013 a 278 miliardi di euro, in calo dello 0,8%. Diversa la situazione all’estero: l’America del Nord prospera con un aumento del 2,8 % a 1.075 miliardi, l’Asia-Pacifico del 5,4% a 1.040 miliardi di euro, l’America Latina del 6,1% a 287 miliardi di euro, e l’Africa e Medio oriente dell’8,3% a 203 miliardi di euro. Anche in questo caso si evidenzia una forte discrepanza tra i paesi sviluppati e e mercati emergenti in forte accelerazione.

Alla base delle difficoltà europee secondo Yves Gassot, direttore  Generale di Idate intervistato da ZDNet, vi sono tre fattori: “l’iper competizione tariffaria a livello nazionale, la mancanza di mercato europeo e una forte concorrenza dagli OTT. Ora siamo ai limiti del modello e gli operatori devono assolutamente reinventarsi, soprattutto in materia di accesso.”

“Non restano che 4 operatori Ue (Telefonica, Deutsche Telekom, Vodafone e Orange) nella top ten mondiale, contro i 6 del 2008″, ha sottolineato Gassot per una situazione che non esita a definire “drammatica” soprattutto in un momento in cui la domanda dei consumatori richiede agli operatori di investire pesantemente. Basti pensare che “Nella telefonia mobile, gli operatori americani hanno investito due volte che quelli europei”. Per questo motivo “Abbiamo proposto un gruppo di lavoro a Bruxelles con i principali operatori di telecomunicazioni per capire esattamente che cosa sta causando le sostanziali differenze tra le dinamiche industriali americane, che appaiono come un modello, e la situazione europea.” 

La ricerca analizza anche i servizi Internet, (motori di ricerca, social network, cloud, commercio elettronico, etc . ) che stanno esplodendo e  dovrebbero vedere il loro fatturato attuale salire a 221 milioni (+17 %), in aumento dell’82% entro il 2017 a più di 400 miliardi di euro.

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