Si tende sempre più spesso a parlare di social network in termini di dimensioni, perché il raggiungimento di un ampio numero di pubblico è uno dei più grandi vantaggi, certamente quello più evidente, dei social media. Ma, mano a mano che gli utenti sperimentano e adottano nuovi social, e l’attività delle persone diventa sempre più frammentata, sono altri i parametri da considerare per analizzare il fenomeno dei social media, soprattutto per le imprese che cercano di determinare dove investire al meglio tempo e risorse.
Secondo BI Intelligence, è il tempo che gli utenti passano effettivamente su ogni social network insieme a come sono impegnati effettivamente sui siti, ad essere le informazioni più rilevanti tanto da aver elaborato un “Engagement Index” che mette a confronto le varie prestazioni in termini di tempo trascorso, per utente, su desktop e mobile dei principali social media.
Tra le principali evidenze emerse dall’analisi troviamo:
- il social è oggi l’attività Internet che ha i numeri più alti: gli americani, ad esempio, spendono più tempo su social media rispetto a qualsiasi altra attività sul web, compresa la posta elettronica;
- circa il 60% del tempo passato sui social media è speso non su computer desktop, ma su smartphone e tablet;
- Facebook attrae circa sette volte l’engagement di Twitter, se guardiamo sia al mondo smartphone che all’utilizzo del PC;
- Snapchat è una rete minore di WhatsApp, ma la supera di gran lunga in termini di tempo speso per utente;
- Pinterest, Tumblr e LinkedIn hanno puntato molto lo scorso anno ad aumentare il coinvolgimento degli utenti su mobile e applicazioni dimostrando che una delle possibili nuove corse non è orientata semplicemente ad ottenere più pubblico di per sé, ma ad agganciarlo attraverso un’ottica multi-device.
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