Larry Page: trattamento dati personali nel campo sanitario salverebbe molte vite

La paura del data-mining nel campo dell’assistenza sanitaria potrebbe costare la vita a 100.000 persone all’anno, secondo il Ceo di Google Larry Page. In risposta ai generali timori sull’uso dei dati personali da parte della sua azienda, Page sottolinea il fatto che Google non è la sola impegnata nella raccolta e nell’analisi di tali informazioni.

Sono così entusiasta della possibilità di migliorare le cose per la gente che la mia preoccupazione sarebbe l’opposto“, ha detto al giornalista del New York Times, Farhad Manjoo. “Siamo così preoccupati che non vediamo i benefici. Ad oggi non raccogliamo dati sulla salute. Ma se lo facessimo l’anno prossimo potremmo salvare probabilmente 100.000 vite“.

Le affermazioni di Page arrivano dopo le presentazioni di Google, in occasione della conferenza degli sviluppatori I/O, dei suoi nuovi prodotti: il sistema operativo per smartwatch Android Wear, la dodicesima release di Android e la Tv Android. Non ultima, l’introduzione di Google Fit, la piattaforma di monitoraggio della salute e delle attività fisiche promossa dalla compagnia. Attraverso i sensori installati sui dispositivi mobili targati Android, gli utenti saranno in grado di condividere i propri dati sanitari, con l’ausilio di applicazioni ad hoc, come ad esempio l’app Noom, dedicata al controllo del peso e al monitoraggio delle abitudini alimentari.

Penso che la tecnologia stia cambiando molto la vita delle persone e lo percepiamo“, ha detto Page. “Nei primi giorni di Street View questo era un problema enorme, ma non è ora. Le persone capiscono subito che è un servizio molto utile. E non cambia la privacy più di tanto. Oggi molti di questi servizi sono così“.

 

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