Uber tra innovazione e proteste: l’intervista a Benedetta Arese Lucini

Benedetta Arese Lucini
Benedetta Arese Lucini è general manager per l’Italia di Uber.

Questa è la storia di un’app innovativa chiamata Uber. Veniva da San Francisco, era figlia di una start up di quelle americane, aveva viaggiato in diverse parti del mondo dove si era diffusa e aveva trovato una gran quantità di amici pronta ad usarla per chiamare con pochi tocchi sullo smartphone un autista tutto per sé e auto di lusso a prezzi abbordabili. Finché Uber, l’8 marzo dell’anno scorso, non arriva anche in Italia, a Milano per la precisione, dove trova un folto pubblico soddisfatto che comincia a sperimentarla. La cosa è innovativa. Forse troppo. Tanto da destabilizzare dopo qualche mese il mercato tradizionale dei taxi e scatenare così una forte protesta per “concorrenza sleale”. “C’è bisogno di nuove leggi!” hanno tuonato alcuni. Gli stessi che avrebbero voluto fermare l’app, bloccarla, disattivarla, spegnerla….ma come si fa? Si riflette. E nel frattempo l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato si è pronunciata su questo aspetto indirizzando una segnalazione a Parlamento e Governo.
Abbiamo fatto qualche domanda a Benedetta Arese Lucini, general manager per l’Italia di Uber, per capire meglio la situazione.

Quali i benefici di Uber taxi, ovvero la possibilità per i tassisti di usufruire della piattaforma?
Pensiamo che la nostra piattaforma possa portare molteplici benefici a tutti i tipi di trasporto agevolando i cittadini. Uber può avvicinare i tassisti altra clientela, facendo pagare loro costi variabili invece che fissi di commissione con un sistema di pagamenti cashless e sicurezza garantita. Inoltre con Uber non c’è esclusività e non ci sono turni: il tassista é libero di usarlo quando vuole.

Innovazione contro protesta e tentativo di fermare l’innovazione. Chi vince?
Riteniamo che la tecnologia e la diffusione dell’economia della condivisione possano migliorare la vita delle persone. Questi valori sono alla base della piattaforma Uber. Siamo convinti che nelle nostre città ci sia spazio per una pluralità di servizi di trasporto urbano. Vogliamo offrire alle persone una scelta più ampia e contribuire a far crescere il mercato della mobilità urbana. Abbiamo sviluppato una soluzione innovativa in grado di trasformare il settore, rimettendo i clienti al centro e offrendo loro flessibilità, sicurezza e affidabilità.

Le proteste sono avvenute anche in altre parti del mondo oltre che in Europa? Perché secondo te?
Ogni importante progresso o innovazione tecnologica che arriva sul mercato è quasi sempre oggetto di proteste e dell’attenzione da parte del legislatore. Noi abbiamo sempre dato la massima possibilità a collaborare con il legislatore e tutti i soggetti coinvolti per definire regole condivise, che vengano rispettate e siano al passo con l’evoluzione del mercato, che è altamente dinamico e vede emergere nuove esigenze da parte dei consumatori.

Come potrebbero i taxisti fronteggiare quella che chiamano “concorrenza sleale” ma è che forse solo concorrenza?
La piattaforma Uber rappresenta un’opzione aggiuntiva per chi ha necessità di spostarsi in città. La nostra esperienza internazionale dimostra che, quando Uber entra in un mercato, contribuisce a far crescere tutto il sistema di mobilità urbana. Siamo convinti che la tecnologia possa svolgere un ruolo importante nel trasformare il modo in cui le persone interagiscono con l’ambiente circostante, si muovono in città e vivono le diverse città del mondo. Siamo orientati al futuro e speriamo che tutti gli attori del sistema dei trasporti vorranno adottare la stessa mentalità, a vantaggio dell’innovazione e del consumatore.

Quali i progetti futuri per Uber in Italia? Quale la posizione del Governo italiano?
Il ministro Lupi sembra a favore delle innovazioni tecnologiche che migliorano la qualità del servizio e la soddisfazione delle esigenze degli utenti. Siamo fiduciosi che il Ministero dei trasporti voglia aggiornare la legislazione per tener conto di questi nuovi mercati creati dalla tecnologia. Noi abbiamo dato tutta la nostra disponibilità a collaborare sul definire le nuove regole.

E’ notizia di questi giorni che a Londra l’azienda di trasporto pubblico si è espressa a favore di Uber perché si muove all’interno delle regole e può, quindi, continuare la propria attività. In Italia, non ci resta che…aspettare

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