Quelli che il Wall Street Journal definisce i “watchdog della privacy dell’Unione Europea” avrebbero convocato per giovedì prossimo Google, Microsoft e Yahoo ad un incontro a Bruxelles per discutere del diritto all’oblio. Secondo la testata sul tavolo potrebbero esservi le modalità con cui i giganti hanno deciso di fronteggiare la sentenza della Corte Ue che ha attribuito ai singoli cittadini il diritto di chiedere la rimozione di informazioni su di loro dai risultati di ricerca. Microsoft avrebbe già confermato la sua partecipazione mentre Google e Yahoo avrebbero manifestato l’intenzione a collaborare pur non facendo riferimento ad incontri specifici.
Una materia controversa, quella del diritto all’oblio online, che sin dalla sentenza ha diviso le opinioni tra chi vi ha visto una chiara minaccia alla libertà di espressione e chi, invece, ha applaudito l’iniziativa riconoscendole il merito di contrastare il potere dei giganti del web sulle persone. Ma le modalità con cui garantire il diritto ad essere dimenticati dei cittadini europei è tutt’altro che facile e sarebbe proprio questo il terreno “infiammabile” dell’incontro.
Come è noto sia Google che Microsoft hanno messo a disposizione degli utenti un formulario per sottoporre le richieste di rimozione ma Google si è rifiutata pressochè da subito di rimuovere i risultati dal motore di ricerca Google.com mentre la rimozione è ristretta alle versioni europee del suo motore di ricerca, come google.fr o google.co.uk. Una soluzione che di fatto, non realizzerebbe appieno il diritto all’oblio. “Il processo di implementazione attuale compromette in parte il diritto di essere dimenticati”, ha dichiarato infatti Johannes Caspar, a capo del regolatore per la protezione dei dati ad Amburgo, in Germania. Altro tasto dolente è la modalità con cui il colosso notifica ai siti web l’avvenuta rimozione dai risultati del motore di ricerca: le prime comunicazioni inviate hanno provocato molte proteste dalle testate contro la soppressione di articoli di giornale che hanno persino spinto Google a ripristinare il tutto. In alcuni casi, le informazioni circolate su tali rimozioni hanno permesso di identificare comunque l’identità dei cittadini che hanno sottoposto la richiesta al colosso, ottenendo esattamente l’effetto contrario all’oblio, ovvero il massimo della visibilità online.
Il presunto incontro della prossima settimana servirà ad appianare le principali controversie?
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