Diritto all’oblio: per Wikipedia è norma “profondamente immorale”

Una norma “profondamente immorale“: sono questi i termini con cui Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, definisce la norma Ue che consente ai cittadini europei di chiedere la rimozione, dai risultati dei motori di ricerca, di link a informazioni ritenute “inadeguate, non pertinenti o non più rilevanti”. E la il direttore esecutivo della Wikimedia Foundation, che gestisce Wikipedia, Lila Tretikov, è anche più pesante, parlando di una internet che, in questo modo,  risulta “crivellata di buchi di memoria“.

Secondo Tretikov, “la Corte europea ha abbandonato la responsabilità di proteggere il diritto di cercare, ricevere e diffondere informazioni”. La Wikimedia Foundation ha ricevuto molteplici avvisi di intenti per rimuovere determinati contenuti di Wikipedia dai risultati di ricerca europei dal quando il diritto all’oblio è entrato in vigore dal mese di maggio 2014. Nella versione italiana, la richiesta di rimozione riguarda le pagine su Renato Vallanzasca e sulla Banda della Comasina. “I risultati di ricerca accurati stanno scomparendo dall’Europa senza nessuna spiegazione pubblica, nessuna prova reale, nessun controllo giurisdizionale e nessun processo d’appello. Il risultato è un luogo in cui le informazioni scomode semplicemente scompaiono” sostiene Tretikov.

Più duro ancora Wales, che parlando ieri a Londra durante la conferenza annuale Wikimania ha detto: “La storia è un diritto umano e una delle cose peggiori che una persona possa fare è tentare di usare la forza per metterne a tacere un’altra. Sto sotto i riflettori da un bel po’ di tempo. Alcune persone dicono cose buone e alcune persone dicono cose cattive. Questa è storia e non userei mai un procedimento legale come questo per cercare di nascondere la verità.” 

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