E’ nata l’Associazione LibreItalia, promossa dai membri italiani di The Document Foundation, per “aggregare tutti gli utenti italiani di LibreOffice per accelerare la diffusione e la promozione della suite, intesa come strumento libero di produttività individuale e automazione d’ufficio in grado di ridurre il digital divide e abbattere le barriere all’accesso degli strumenti di information technology alle fasce più deboli della popolazione.” Tra le attività che l’Associazione porrà al centro della sua azioni vi è anche la promozione del formato standard per i documenti da ufficio ODF/Open Document Format (ISO/IEC 26300), recentemente adottato dal Governo del Regno Unito come riferimento per tutti i contenuti, insieme a PDF/A.
C’è tanta TechEconomy in LibreItalia. A partire dalla Presidente, Sonia Montegiove, che racconta come “L’Associazione LibreItalia sia l’evoluzione naturale del movimento che ha portato l’omonima comunità virtuale ad avere più di 2.400 membri in 16 mesi, e la suite a essere adottata dalle Province di Perugia, Bolzano, Cremona e Macerata, da molti comuni, da diverse aziende sanitarie, e da un numero purtroppo impossibile da stimare di aziende private. Adottando LibreOffice su larga scala, la pubblica amministrazione potrebbe risparmiare almeno 600 milioni di euro”. Nell’Associazione anche il nostro direttore, Stefano Epifani, che fa parte del comitato scientifico, che spiega che “parlare di Open Source oggi non vuol dire soltanto parlare di risparmi, ma significa inserirsi in una dimensione culturale amplia, che non tocca solo il codice dei software che utilizziamo, ma deve arrivare a delineare nuovi modelli di concezione del ‘codice’ della nostra società”.
“LibreOffice ha raccolto l’eredità di OpenOffice.org, aggregando la maggioranza della comunità a livello internazionale, per cui era importante dare una casa a tutti gli utenti italiani che erano rimasti senza un punto di riferimento”, ha aggiunto il consigliere Italo Vignoli. “LibreItalia farà quello che tutti si aspettano da un’associazione per il software libero, ovvero educazione e promozione, ma anche comunicazione e marketing, e pressione a livello politico e istituzionale”.
Il primo Consiglio Direttivo – in carica per due anni – è composto da sette membri: Sonia Montegiove, Presidente; Marina Latini, Vice Presidente e Chief Technical Officer; Giordano Alborghetti, Tesoriere; Andrea Castellani, Alfredo Parisi, anche lui collaboratore di Tech Economy, Gabriele Ponzo e Italo Vignoli. Ulteriori informazioni sull’Associazione e su come aderire sono disponibili sul sito ufficiale.
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