#PDFItaly: a Roma il 29 settembre per parlare della società dei dati

Conoscere più da vicino la società dei dati e il valore che essi hanno “per prendere decisioni e diventare lo strumento di un nuovo potere politico, nel senso più ampio possibile: strumento per chi governa, quindi, ma – e questa è la novità – anche per chi, da cittadino, pensa di poter essere meglio rappresentato”. Cosi Antonella Napolitano, curatrice del Personal democracy Forum Italia e Europe Editor dell’organizzazione dal 2010, ci spiega il cuore dell’evento che si terrà a Roma il 29 settembre nell’ambito della Innovation Week in scena dal 27 settembre al 5 ottobre.

Una manifestazione, quella Italiana, che nasce dall’esperienza americana: il Personal Democracy Forum di New York nasce nel 2004 dall’incontro di Andrew Rasiej e Micah Sifry. “Si tratta di una conferenza – ci spiega Napolitano – che ha l’obiettivo di analizzare l’impatto della tecnologia sulla politica e sulla società, con un’attenzione particolare a come i cittadini la stanno usando per organizzarsi e per interagire con istituzioni, politici e partiti in modi che non hanno precedenti.” E già nel 2004, va sottolineato  “si parlava di trasparenza, giornalismo civico, nuove modalità di fare campagna elettorale utilizzando gli strumenti della Rete. Era l’anno della campagna presidenziale del democratico Howard Dean, il primo a usare la Rete in modo davvero nuovo nel rapporto con i potenziali elettori.”

Da allora il PDF è cresciuto e ha contagiato altri paesi: Barcellona, Oslo, Santiago del Cile, Bruxelles, Parigi e Varsavia. E anche il Belpaese: PDF in Italia ha avuto un primo appuntamento a Roma lo scorso 20 marzo: una mattinata di interventi e panel per approfondire le sfide del movimento ormai globale dell’open government. “In quello stesso periodo è arrivata la proposta di Riccardo Luna portare il dibattito del Personal Democracy Forum anche presso la comunità italiana, in un contesto internazionale e di alto livello come quello della Innovation Week.”

Da diversi anni – continua la curatrice – cercavo l’occasione giusta per “far succedere” PDF anche in Italia: lavoro con loro dal 2010 come Europe Editor, ma sono stata alla prima conferenza nel 2007 e da allora non ne ho persa una. Le prime cose che mi hanno colpito sono state il fermento creativo – sì, anche parlando di politica! – e la facilità di conoscere e interagire con persone e realtà interessanti, anche nel caso di nomi importanti. E la sorprendente ricchezza di idee e contenuti che ogni anno trovo nei vari incontri – oltre a New York, Parigi e Varsavia hanno una serie di eventi consolidata”.

Il 29 settembre si parlerà quindi di dati, anche per superare la visione che in Italia se ne ha, visti come “qualcosa da tecnici. Spero che gli interventi degli speaker serviranno a mostrare la ricchezza e l’importanza di un dibattito assai più ampio e in cui molto deve essere ancora detto e fatto” spiega Napolitano. Spazio anche al tema della privacy e della sorveglianza, che hanno monopolizzato a lungo il dibattito mondiale degli ultimi mesi, e alla trasparenza: “non fine a se stessa ma per fare sistema, e di quali possono essere i nuovi “mattoni” per costruire una nuova educazione civica: come passare dalla frustrazione – spesso l’unico output delle conversazioni in Rete – a una vera partecipazione?”

Prenderanno parte alla manifestazione, tra gli altri, Luciano Floridi, docente di etica dell’informazione a Oxford e membro del Google Advisory Council sul diritto all’oblio; Dmytro Gnap, che racconterà come il progetto Yanukovych Leaks abbia portato luce sull’enorme corruzione del precedente governo ucraino e sugli eventi che hanno portato all’attuale situazione politica, Camille François, che parlerà di cittadini e istituzioni dopo il Datagate e Anthony Hamelle, “che presenterà un lavoro davvero innovativo sui dati usati dall’economista Thomas Piketty nel suo “Capitale del XXI secolo”, un libro che sta riscrivendo il dibattito dell’economia contemporanea.”

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