L’HealthKit di Apple entra negli ospedali: al via primi test in America

Con la presentazione dei nuovi prodotti Apple del 9 settembre e ancor prima durante la Conferenza riservata agli sviluppatori, è arrivato il momento di testare alcuni dei suoi nuovi servizi nella vita quotidiana. I risultati più attesi dovrebbero arrivare dal software HealthKit che ha lo scopo di cambiare radicalmente il rapporto tra medici e pazienti e lo studio dei risultati diagnostici: se prima gli ospedali facevano affidamento su telefono e fax per comunicare i risultati dei test, ora Apple spera di promuovere un modo innovativo per raccogliere e leggere questi dati direttamente a casa propria o in mobilità.

Secondo quanto riporta Reuters, lo Stanford University Hospital e la Duke University nel prossimo futuro lavoreranno con il software HealthKit di Apple con i propri pazienti, in una serie di prove vere e proprie per raccogliere e diffondere i dati relativi alle informazioni mediche legate a particolari patologie. La Duke lavorerà per sviluppare un progetto pilota per monitorare il peso e la pressione sanguigna nei pazienti con malattie cardiache o il cancro. Mentre lo Stanford University Hospital permetterà ad Apple di lavorare con i medici per monitorare i livelli di zucchero nel sangue nei bambini diabetici.

Il software HealthKit incluso nell’iOS 8, la prossima versione del sistema operativo di Apple, lavorerà con un numero di dispositivi medici regolamentati. Per lo Stanford University Hospital, ciò significherà, per esempio, usare uno speciale monitor in grado di connettersi e inviare informazioni ad un iPhone e/o iPad per rilevare e studiare i livelli di glucosio. Il dott. Rajiv Kumar, capo progetto all’Università di Stanford ha infatti dichiarato che “due giovani pazienti con diabete sono già stati scelti per partecipare“.

Il dott. Ricky Bloomfield, pediatra nell’unità di medicina interna e direttore del progetto per l’applicazione della strategia mobile presso la Duke University, conferma le grandi aspettative nell’utilizzo di Healthkit da parte dello staff ospedaliero poiché “questo nuovo sistema potrebbe ridurre i tempi per ottenere i dati dai pazienti[e] potrebbe rimuovere alcuni degli errori commessi dagli stessi pazienti nella registrazione manuale dei dati”.

Mentre HealthKit promette di migliorare il processo di condivisione dei dati tra medici e pazienti, sono molti gli osservatori che hanno notato il potenziale rischio per l’uso improprio dei dati sensibili dei malati e molti temono di avere informazioni private memorizzate in un’unico dispositivo suscettibile a violazioni hacker.
Per garantire la privacy del paziente, riporta Reuter, Apple starebbe prendendo in considerazione la creazione di una “Certificazione HealthKit” per gli sviluppatori di terze parti, con condizioni rigide che stabiliscono come i dati debbano essere memorizzati in modo sicuro su dispositivi e vietando la vendita di tali dati agli inserzionisti.

Il kit di Apple non è il primo passo che i colossi tech stanno compiendo verso la sperimentazione di wearable a scopi medici: Google, ad esempio, ha annunciato lo studio di una lente a contatto progettata per misurare i livelli di glucosio nel sangue che però, ad oggi, non ha tempi di certi di realizzazione e diffusione.

 

 

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