Uber: i tassisti londinesi protestano ancora e bloccano la città

Come lo scorso giugno il centro di Londra si ferma ancora, bloccato dai taxi neri che protestano contro Uber, la società californiana la cui app consente di prenotare una vettura con conducente. Dalle due di oggi pomeriggio (le 3 in Italia) un migliaio di black cab hanno in pratica preso il controllo delle vie attorno a Westminster e a Trafalgar Square. La decisione di andare avanti con la protesta è stata criticata da Leon Daniels, uno dei responsabili di Transport for London, agenzia dei trasporti cittadini. “È deplorevole che così tanti tassisti, il cui lavoro è quello di contribuire ai trasporti di questa città, abbiano causato disagi non necessari agli automobilisti“.

Intanto i tassisti contrattaccano e se la prendono in particolare col sindaco di Londra, Boris Johnson, colpevole secondo loro di non aver fatto nulla per fermare la deregulation in questo settore. “Dal fallimento nel contrastare il fenomeno dei risciò fino allo scrollare le spalle e al permettere l’utilizzo di Uber, tutto questo mostra la vera natura del sindaco Johnson“, ha dichiarato Peter Kavanagh del sindacato Unite. Lo scorso giugno gli autisti dei black cab avevano organizzato una manifestazione di protesta simile, insieme ai loro colleghi in altre città europee, come Parigi, Milano, Berlino, Madrid. A Londra era stato paralizzato il traffico a Whitehall, una delle vie principali nel centro, dove si trovano le sedi dei ministeri. E in Italia non va meglio: nelle scorse settimane Uber, nella figura della sua manager italiana Benedetta Arese Lucini  e l’Assessore alla Mobilità del comune di Milano, Pierfrancesco Maran sono stati vittime di intimidazioni.

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