Usa: Dipartimento della difesa vuole il cloud, avviata fase esplorativa con i provider

Un documento appena rilasciato dal Dipartimento della Difesa americano rivela che l’agenzia governativa starebbe esplorando la possibilità di beneficiare dei vantaggi e delle possibilità del cloud computing commerciale per le attività della difesa. Information Week riporta che una “richiesta di informazioni” è stata rilasciata e inviata ai principali fornitori di cloud computing e di storage, una mossa che delinea il piano dell’agenzia di spostare l’archiviazione dei documenti online utilizzando fornitori di cloud storage.

Si tratterebbe del primo progetto del Dipartimento della Difesa per include anche la memorizzazione di dati “ad alto rischio”, quelli classificati come livello 5 e 6, sul cloud. E la maggior parte dei delicati documenti rivelati da Snowden, nota Business Insider, erano proprio di livello 6. Per capire la portata della novità basti pensare che all’inizio di quest’anno ad Amazon è stata concessa l’autorizzazione provvisoria a memorizzare dati non classificati solo di livello 1 e 2 nei suoi server.

Il governo propone due modi diversi per tenere al sicuro le informazioni classificate. Il primo metodo descritto nel nuovo documento è il “Data Center Leasing model.” Ad aziende informatiche specializzate in servizi cloud sarebbe dato accesso all’interno del Dipartimento della Difesa e potrebbero utilizzare questo spazio per installare i server appositamente costruiti per tenere al sicuro documenti governativi. Ovviamente le aziende dovrebbero essere preventivamente autorizzate a risiedere all’interno dopo sufficiente controllo di sicurezza.

Il secondo modo prevede la conservazione dei documenti secondo un “On-Premise Container Model”: il fornitore dell’infrastruttura cloud porrebbe in un container per trasporti i server e le attrezzature progettate per memorizzare dati sensibili. Tale container sarebbe poi trasportati all’interno della struttura del Dipartimento della Difesa, dove sarà dotato di alimentazione e raffreddamento.

Entrambi i metodi che il DoD sta proponendo implicano una connessione fisica ai server di dati del governo invece che inviare i documenti criptati su Internet, ciò significa che i dati top secret non sarebbero vulnerabili agli attacchi hacker. 

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