Tlc: Ue riduce i mercati soggetti a regolamentazione

Oggi la Commissione europea, di concerto con gli Stati membri, ha deciso di liberalizzare due mercati delle telecomunicazioni e di ridefinirne altri due per tenere conto dell’andamento del settore e dell’evoluzione tecnologica. Si tratta del mercato al dettaglio per l’accesso alla telefonia fissa e il mercato all’ingrosso per la raccolta delle chiamate in postazione fissa. E la Commissione ha dichiarato che ridefinirà anche altri due mercati: della banda larga per limitare gli oneri regolamentari a quanto strettamente necessario per assicurare la competitività degli investimenti e dell’accesso alla banda larga. La Vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes si è mostrata soddisfatta dalla novità: “Sono lieta di annunciare la riduzione degli oneri burocratici nel settore delle telecomunicazioni, risultato della maggiore concorrenza presente sui mercati. Abbiamo fatto un ulteriore passo avanti verso la realizzazione di un vero continente connesso”.

La decisione della Ue arriva dopo l’analisi del contesto europeo e mondiale che vede le chiamate da rete fissa diminuire costantemente poiché i clienti prediligono soluzioni alternative, quali i servizi VoIP (Voice-over-IP) e le chiamate da rete mobile, ma anche fornitori alternativi, ad esempio gli operatori OTT (Over-The-Top). Inoltre, i clienti che utilizzano ancora la telefonia fissa ora possono acquistare l’accesso alla rete fissa da diverse piattaforme, come la rete telefonica tradizionale e le reti in fibra o via cavo, e anche da operatori alternativi che offrono servizi vocali e a banda larga tramite l’accesso disaggregato alla rete locale (ULL). Tutti questi sviluppi hanno incrementato la concorrenza.

Gli altri mercati restano regolamentati perché molti mercati tlc hanno ancora forti barriere all’ingresso ed è improbabile che diventino concorrenziali nel prossimo futuro. La nuova raccomandazione ridefinisce i confini dei mercati della banda larga, in cui sono commercializzati i prodotti all’ingrosso necessari per la fornitura di servizi a banda larga al dettaglio (i nuovi mercati 3a, 3b e 4 che hanno sostituito i mercati 4, 5 e 6 della raccomandazione del 2007). Le nuove norme riconoscono che i “prodotti di accesso virtuale”, quando soddisfano determinate caratteristiche, possono essere ritenuti equivalenti alla disaggregazione fisica.

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