Security, IoT, e integrazione: le parole chiave del futuro per McAfee

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Patricia Murphy è Vice Presidente dei servizi EMEA Professional di McAfee

Più attente al tema della security e a quello della formazione interna, fondamentale per prevenire atteggiamenti e azioni potenzialmente pericolosi. Parliamo di imprese, mondiali ed europee, impegnate a rafforzare la sicurezza delle loro infrastrutture all’indomani, e per certi versi ancora dentro, la grande emergenza globale che ha svelato al mondo la vulnerabilità del web, esposto ad attacchi e azioni di spionaggio. Secondo Patricia Murphy Vice Presidente dei servizi EMEA Professional di McAfee, intervistata da TechEconomy, le imprese in europa oggi hanno “aumentato la consapevolezza interna sul tema sicurezza soprattutto a livello di board e stanze del potere: si è compreso che la sicurezza di reti e sistemi ha molto a che fare con il business, non è solo una questione di tecnologie.” E che ci sia un cambiamento in atto lo dicono due cose: “molti investimenti oggi non avvengono sulle tecnologie, ma sull’educazione delle persone, a cui viene spiegato come lavorare e come mettere in atto comportamenti sicuri sul posto di lavoro.” E poi stanno cambiando nel complesso i processi aziendali.

Si pensi al ruolo dei chief security officer: “escono sempre più frequentemente dalla dimensione tecnica/tecnologica, per entrare e riferire direttamente ai CEO. E se i security leader sono sempre più vicini ai vertici aziendali, è lecito supporre che la consapevolezza sui temi della sicurezza, non potrà che aumentare.”

Soprattutto se pensiamo allo scenario dell’Internet of Everything che promette di mettere in rete persone, device, processi e dati con previsioni costantemente in crescita: “L’Iot non è niente altro che una visione pervasiva del concetto di sicurezza che diventa ubiquo:  tutto sarà in rete, device, elettrodomestici, soluzioni domotiche ma anche smart city, è la sicurezza sarà pervasiva tanto quanto le connessioni stesse. “IoT, infatti, vuol dire emebeddare le tecnologie ovunque e su ogni device e avere un flusso di dati che vanno nel cloud, ma che fluiscono nuovamente sui nostri device. E la sicurezza sarà ovunque” spiega il Vicepresidente. Proprio il desiderio di creare un’architettura capace di realizzare questa visione ubiqua della sicurezza, è uno dei motivi che ha portato Intel ad acquisire McAfee.

In questo senso la parola d’ordine è integrazione. Pensiamo a come sta cambiando il volto delle aziende non solo all’esterno ma anche all’interno: il BYOD ridefinisce i confini spazio/temporali del lavoro e dei device a supporto della vita privata e garantisce, lo sostengono molte ricerche in materia, produttività e partecipazione da parte dei lavoratori. I rischi per la sicurezza non sono pochi, immettendo nei sistemi e reti aziendali decine e decine di tablet e smartphone che accedono a risorse, dati e informazioni delicate delle imprese. Ma è un’opportunità che va fronteggiata per cui McAfee propone un approccio innovativo che ha il suo fulcro nell’integration layer dei sistemi: un’architettura IoT che veda le comunicazioni e i dati protetti in tempo reale mediante l’inclusione di soluzioni e protocolli di sicurezza direttamente nell’integration layer, vorrebbe dire proteggere così l’intera architettura: dati, device, reti di fatto in real time.

Si passerà da uno scenario in cui gli end point sono messi in sicurezza da soluzioni dedicate, ad uno che vede i dispositivi resi sicuri dal livello di connessione che hanno con un’architettura incentrata sull’integration layer. E’ questo uno dei goal di McAfee parte di Intel security per il futuro.” conclude Murphy. Che già rappresenta una prima risposta alla domanda che guida il business dell’azienda: come aiutare i clienti a creare nuove architetture per fronteggiare proattivamente il futuro?

 

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