I pilastri dell’IoE: ecco le tecnologie che supportano la rivoluzione

Il rischio è che, a furia di parlare di device e di “cose”, si perda la grande rivoluzione che sta impattando, e allo stesso permettendo, l’arrivo dell’Internet of Everything. Se è vero che la connessione tra dati, persone, processi e cose grazie alla rete è il nostro futuro, è altrettanto vero che tecnologia wireless, cloud computing, big data e sicurezza sono i pilastri attorno ai quali, e soprattutto grazie ai quali, la rivoluzione sarà tecnicamente possibile. Lo sostiene  Managing Director in the Service Provider Transformation Group di Cisco che analizza i pilastri nell’ottica della loro rilevanza sull’IoE.

  • Wireless: la connettività senza fili abilita azioni e opportunità sempre maggiori. Sempre più dotate di risorse, quindi con maggiore capacità di supportare grandi volumi di traffico, le reti wireless sono in grado di raccogliere e trasmettere informazioni dalle cose in movimento (per esempio, automobili, treni); da quelle che sono a distanza (ad esempio, pozzi di petrolio, agricoltura), o da cose che sono troppo costose da cablare (ad esempio, parcheggi cittadini). Di fatto realizzano una buona fetta dell’IoE.
  • Big Data: miliardi di applicazioni, sensori e dispositivi collegati a Internet daranno vita a zettabyte di dati (1021 byte, o 1 miliardo di terabyte). Un volume dei dati incredibile che, grazie a sistemi di analisi avanzati, possono essere letti e interpretati per migliorare anche le capacità predittive dei sistemi. “Come risultato, le macchine saranno in grado di interagire in modo intelligente dialogando con altre macchine, con limitato o nessun intervento umano.”
  • Cloud computing:  secondo Taylor non solo il cloud è un mezzo più efficiente e conveniente per elaborare e memorizzare tutti i dati creati dall’ Internet of Everything, ma è essenzialmente la “colla” che tiene insieme l’Internet delle cose. Il cloud computing consente a tutti i sensori di comunicare con le applicazioni e i dispositivi di controllo e monitoraggio, su più reti, sempre e ovunque.
  • Dispositivi (cose):  i dispositivi, le cose, hanno ovviamente il ruolo centrale nell’IoT. Dispositivi sempre più economici e sensori che si concentrano su compiti specifici (ad esempio il controllo della temperatura, i livelli di monossido di carbonio, la frequenza cardiaca, etc..) possono ora essere usati con un occhio al risparmio e al consumo energetico. E sono tutti collegati – a una rete, al cloud e gli uni con gli altri.  Smartphone, tablet, pc, wearable, sono gli strumenti che realizzano queste connessioni.
  • Sicurezza: che il tema della sicurezza sia fondamentale e sia una delle principali preoccupazioni di tutti, lo hanno dimostrato le recenti violazioni di alto profilo alla sicurezza globale della rete, costellata di attacchi e vulnerabilità. Taylor non ha dubbi: rafforzare l’importanza della sicurezza per garantire la privacy online degli utenti è un nodo cruciale per la crescita e l’adozione dell’IoE. “Dobbiamo essere in grado di garantire gli utenti che le loro auto e case connesse non saranno vittime di hacker come pure che i dati estremamente personali raccolti da dispositivi medici sono e saranno al sicuro da occhi indiscreti. Le aziende e le città avranno sempre più bisogno di garanzie di questo tipo per clienti e cittadini.”  

L’IoE dunque, non è solo cose ma anche trend e tecnologie che promettono veramente di cambiare il mondo. L’innovazione radicale e la combinazione di queste cinque tecnologie critiche manteranno l’impegno dell’ Internet of Things, rimodellando le imprese, le economie e il modo in cui lavoriamo, viviamo, giochiamo e imparariamo.

 

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