Big delle tlc alla Ue: “pronti a investire 150 miliardi nei prossimi 5 anni”

Un piano d’investimenti da 150 miliardi nei prossimi 5 anni, di cui almeno 5 all’anno in ricerca di punta e sviluppo. È l’impegno sottoscritto dai dieci grandi delle tlc europee, tra cui Telecom Italia con l’ad Marco Patuano, ma anche Vittorio Colao di Vodafone, Cesar Alierta di Telefonica, Michel Combes di Alcatel-Lucent e Timotheus Hoettges di Deutsche Telekom, e anche Ericsson, Orange, Telenor, Liberty Global e TeliaSonera, in una lettera inviata al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Il 12 verrà lanciata l’iniziativa ‘Make the Net Work’, una “chiara affermazione dell’intenzione dell’industria di parlare con una voce unica e di impegnarsi in un partenariato positivo con le istituzioni europee”, si legge nella lettera.

Insieme” con le istituzioni Ue, scrivono i 10 big nella missiva indirizzata anche al vicepresidente Andrus Ansip e al commissario Guenther Oettinger, “possiamo liberare il pieno potenziale economico e competitivo delle industrie digitali europee”. Oltre agli investimenti, tre sono gli impegni che sottoscrive il settore delle tlc: il “mantenimento di un internet aperto” senza discriminazione tra i fornitori legali di contenuti e servizi, la fornitura di “un ventaglio di servizi a diversi livelli di qualità e prezzi”, e la “protezione della privacy e della sicurezza dei consumatori“.

In cambio, da parte delle istituzioni Ue gli operatori si aspettano un “ambiente regolamentare positivo e leggero per sostenere i significativi investimenti di capitale programmati” dall’industria, ma anche “l’affrontare le asimmetrie” tra le regole per l’industria tlc Ue e quelle per le società internet globali, e “assicurare la trasparenza e l’apertura delle piattaforme di comunicazione, dei sistemi operativi e dei motori di ricerca” per lasciare libera scelta ai consumatori. “Siamo pronti”, concludono i big “a sostenere il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale” Ue “con investimenti privati sostanziali” e a lavorare con Commissione, Parlamento e Consiglio Ue.

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