Uber, il discusso servizio che offre trasporto automobilistico privato attraverso software in app, ha stretto una partnership in India con Paytm, società che si occupa di digital payment: l’accordo servirà a migliorare l’esperienza d’uso degli utenti di Uber in India che potranno scegliere diversi sistemi per la transazione tra cui carta di credito, carta di debito e servizi di intermediazione integrati nel digital wallet.
La politica di pagamento di Uber finora è stata quella di memorizzare la carta di credito dell’utente per poi addebitare automaticamente la transazione alla fine della corsa. Ora però, con l’integrazione del digital wallet di Paytm gli utenti avranno maggiore possibilità di scelta su come pagare il servizio. La partnership però avviene anche per rispondere alle direttive della Banca Centrale Indiana che ha posto l’obbligatorietà delle transazioni in valuta locale e non in dollari: questo è il motivo principale che ha spinto Uber a rivedere i propri sistemi di pagamento e a cercare partnership con l’azienda locale, con sede a Noida (New Delhi).
Inoltre l’India ha anche stabilito che i pagamenti tra due residenti indiani non possono ignorare i processi di autenticazione in due fasi: la partnership con Paytm è stata pensata anche per risolvere quest’altra limitazione.
“I clienti possono ora pagare con più sistemi, incluso carte di debito, carte di credito e di intermediazione” sono le parole riportate da The Economic Times di Vijay Shekhar Sharma, fondatore e amministratore delegato di Paytm. “I consumatori potranno accedere al portafoglio Paytm” dopo aver prenotato un taxi con l’app Uber. “Non ci sarà nessun sistema di pagamento separato in Uber e la transazione avverrà direttamente dal digital wallet di Paytm.” “Il mercato indiano per Uber è cresciuto più velocemente di qualsiasi altro fuori degli Stati Uniti,” ha dichiarato Allen Penn, Head of Asia Operations di Uber, confermando la partnership.
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