Gartner: i wearable device nel fitness pronti alla crescita

Secondo il report “Forecast: Wearable Electronic Devices for Fitness, Worldwide, 2014” di Gartner, nel 2015 le spedizioni di wearable device nel settore fitness raggiungeranno i 68,1 milioni di pezzi, in calo rispetto ai 70 milioni del 2014. Questo calo risulta imputabile alle sovrapposizioni d’uso di molti wearable device per il fitness, come smartwatches o altri braccialetti smart.
Gartner prevede in ogni caso un nuovo aumento delle vendite nel 2016 fino a 91,3 milioni di unità, grazie alle iniziative di progettazione in corso con design più versatili e display a basso costo.

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I wearable device nel settore fitness vengono suddivisi in 5 categorie: braccialetti intelligenti, orologi sportivi, altri monitor fitness, fasce per il monitoraggio del ritmo cardiaco e indumenti intelligenti.

Mentre i braccialetti intelligenti e altri display per il fitness sono attualmente i più popolari, Gartner prevede alte potenzialità di crescita per gli indumenti smart, con un aumento da 0,1 milioni di unità nel 2014 a 26 milioni di unità nel 2016.
I wearable device nel fitness sono utilizzati per il monitoraggio della salute, che va di pari passo con il fitness e il benessere. I consumatori saranno in grado di integrare i dati prodotti dalla maggior parte degli indossabili in un unico account, con la possibilità di analizzare a fondo le proprie prestazioni e condizioni di salute“, dichiara Angela McIntyre di Gartner.
Molte aziende stanno investendo nel settore: Qualcomm, Apple con HealthKit, Google con Google Fit, Samsung con SAMI, Microsoft, Nike e Intel. La sfida sarà pertanto la creazione di piattaforme condivise per l’unione dei dati provenienti dai diversi wearable device.

Gartner prevede infine che il 25% dei wearable device per il fitness sarà venduto attraverso canali non retail come palestre, centri benessere, assicuratori, cliniche e altri soggetti interessati a device specifici per la salute e il benessere, con prezzi spesso più vantaggiosi se non gratuiti per l’utente finale.

Il ruolo dei soggetti intermediari nella vendita dei wearable device si dimostra quindi importante come canale di distribuzione, fungendo da volano per i produttori dei dispositivi, interessati anche ad un uso B2C dei device, con smartwatches integrati nel badge dei dipendenti o braccialetti per l’identificazione degli accessi.

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